L’Unione europea avanza ancora sul fronte sostenibilità. Il Parlamento europeo ha infatti dato il via libera, pochi giorni fa, a tre nuove normative che giocano un ruolo chiave nella transizione verso un’economia circolare, tra cui la direttiva relativa alla ‘riparazione dei beni’, il regolamento relativo agli imballaggi e, centrale per il tessile-moda, il regolamento ecodesign. Il quadro normativo è stato approvato in via definitiva con 455 voti favorevoli, 99 contrari e 54 astensioni.
Le nuove regole sull’ecoprogettazione, in particolare, interesseranno un’ampia gamma di prodotti spaziando dal tessile all’elettronica e orientate a favorirne la longevità, la riparabilità, l’aggiornabilità e, infine, la riciclabilità. Cruciale per il settore della moda, poi, il divieto di distruzione di capi invenduti come vestiti, accessori e calzature, e l’obbligo di trovare soluzioni alternative come la rivendita, la donazione o il riciclo. Introdotto, inoltre, il passaporto digitale per i prodotti afferenti i settori coinvolti e che mapperà materiali, produzione e modalità di smaltimento.
L’intesa sul tema era stata raggiunta alla fine dello scorso anno ed è stata stilata per sostituire la direttiva in vigore dal 2009 e ne amplia il raggio d’azione. Il divieto di distruzione dell’invenduto non interesserà le piccole e micro imprese, mentre le medie imprese beneficeranno di un’esenzione di sei anni. Per quanto riguarda le sanzioni previste, l’accordo ne stabilisce i criteri ma saranno le autrità nazionali a deteminarle e applicarle.