“Mentre Anna Wintour, editor in chief di Vogue, si mescola con altri milionari al Met Gala, Condé Nast si rifiuta di stipulare un contratto equo e sta cercando di licenziare quasi un centinaio di membri della Condé Union”.
A pochi giorni dal Men Gala c’è tensione all’interno della casa editrice americana che pubblica i magazine Vanity Fair, Vogue e Gq. La celebre ed esclusiva serata a inviti organizzata il primo lunedì di maggio da Wintour per raccogliere fondi per il Metropolitan Museum of Art Costume Institute potrebbe essere offuscata da Condé Nast Union che attraverso il proprio sito ufficiale intima alla direttrice: “Get serious”. Gli iscritti al sindacato chiedono a gran voce salari equi e uno stop alla pratica di sostituire i membri interni con liberi professionisti, “raggiungendo subito un accordo con i lavoratori”. Nel mirino c’è proprio l’iconica editor, come recita lo slogan dei protestanti: “Anna wears Prada: workers get nada’, giocando sul titolo del cult movie ‘The devil wears Prada’.
Il sindacato, fondatosi a partire dal 2018 comprendendo inizialmente solo i dipendenti della testata New Yorker, include oggi più di 500 assunti provenienti da Allure, Ad, Bon Appétit, Condé Nast Traveler, Epicurious, Glamour, Gq, Self, Teen Vogue, Them., Vanity Fair, Vogue e Condé Nast Entertainment.
Business of Fashion riporta che i lavoratori si sono impegnati a “lasciare il lavoro” se non verranno fatti progressi attraverso trattative contrattuali che, secondo un comunicato della NewsGuild di New York, l’ente organizzatore del sindacato, “si sono svolte a ritmo lento”.
Il sindacato ha dato l’annuncio attraverso un video durante una sessione di contrattazione promettendo nel comunicato “una settimana di azioni sindacali”. Il Met Gala in programma lunedì prossimo è sponsorizzato da Condé Nast, presentato da Anna Wintour e storicamente composto da dipendenti di Vogue.
Nel novembre 2023, Condé Nast ha annunciato l’intenzione di licenziare il 5% della sua forza lavoro, che comprende il 17% degli iscritti al sindacato. Da allora si sono succedute trattative sul contratto e sui licenziamenti che, secondo il sindacato, recentemente si sono arenate. Sia la direzione di NewsGuild che il management di Condé Nast hanno presentato denunce reciproche di pratiche di lavoro sleali al National Labor Relations Board in merito alle rispettive pratiche di contrattazione.
Mentre le trattative proseguivano, il sindacato ha tentato di aumentare la pressione sulla direzione di Condé Nast. A gennaio, 400 membri dello staff hanno organizzato una protesta il giorno in cui sono state annunciate le nomination agli Oscar. La settimana scorsa, il 25 aprile, i membri hanno marciato attraverso il quartiere di Wintour, il Greenwich Village di New York, proclamando: ‘Condé Nasty you can’t hide, we can see your greedy side’ e manifestando con i cartelli ‘Bosses wear Prada, workers get nada’.