È passata una settimana dall’annuncio dell’addio alla moda di Dries Van Noten, ma l’interesse nei confronti del designer, a capo dell’omonima griffe dal 1986, è più forte che mai. Secondo quando riportato da Vogue Business le collezioni vintage dello stilista sono infatti molto più desiderate del solito: martedì scorso le ricerche di Dries Van Noten sul sito specializzato in second hand The RealReal sono aumentate del 200% rispetto al giorno precedente. Secondo la piattaforma, la domanda è aumentata del 40% rispetto al mese scorso e il prezzo medio di vendita ha visto un incremento del 22 per cento.
Vestiaire Collective, altro player di spicco della moda pre-loved, ha raddoppiato il numero di ricerche per il brand rispetto all’inizio di marzo. Sul sito di rivendita di lusso Resee, stando a quanto affermato dalla co-fondatrice Sofia Bernardin, le ricerche legate al brand sono cresciute del 450% dopo l’annuncio delle dimissioni di Van Noten, diventando così il marchio più cercato della settimana.
Spesso, quando un designer lascia la maison di cui è stato direttore creativo sin dalla fondazione o per un lasso di tempo importante, l’interesse per le sue collezioni aumenta e, di conseguenza, anche il valore del prezzo nel mercato second hand. In questo caso, le persone vogliono rivendicare l’esperienza vissuta del designer di Anversa, concordano gli esperti.
Un fenomeno simile si è verificato quando Tom Ford ha lasciato il proprio marchio. “Il suo annuncio ha portato a due dei nostri mesi con maggior richiesta”, afferma Rachel Glicksberg, manager del womenswear e responsabile degli eventi di The RealReal. “Le borse Tom Ford hanno registrato un aumento del 23% nella domanda di vendita ad aprile. Vediamo anche richiesta per capi di altri ‘capitoli’ della carriera dello stilista, come il suo periodo da Gucci, che è una delle nostre epoche vintage più ricercate”, continua l’esperta.
“Poiché la moda d’archivio è diventata un segmento sempre più apprezzato dalla massa dopo il Covid, le persone comprendono il valore di queste diverse epoche che emergono dai marchi. Vedono investimenti a lungo termine e qualità apprezzabili”, aggiunge l’autrice della newsletter Magasin Laura Reilly.