“Nel 2023 abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, con una performance molto positiva nel corso dell’intero anno. Questo risultato è stato possibile grazie all’accresciuta desiderabilità dei marchi, sostenuta da una combinazione di iniziative di prodotto, comunicazione e retail. La produttività dei negozi e la redditività sono migliorate per il terzo anno consecutivo, grazie nuovamente alla crescita like-for-like a doppia cifra”. Il commento è di Andrea Guerra, AD del Gruppo Prada, che saluta un 2023 in progressione sia in termini di ricavi che di marginalità.
La fashion house, a cui fanno capo le maison Prada e Miu Miu, ha riportato ricavi netti pari a 4,7 miliardi di euro, a +13% (+17% a cambi costanti) sul 2022. Ad aumentare sono sia le vendite retail che quelle wholesale, spinte soprattutto dai buoni risultati del Q4. Il gruppo fondato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli parla di “esecuzione rigorosa e costante, con 12 trimestri consecutivi di crescita like-for-like di alta qualità”, aggiungendo che “tale performance si è tradotta in un importante incremento della produttività retail, che rimane una priorità per il futuro”.
Più nel dettaglio, le vendite retail del marchio Prada sono aumentate del +12% anno su anno, con una crescita solida nel quarto trimestre (+10%), in accelerazione rispetto al terzo trimestre in tutte le categorie di prodotto. La forte progressione organica di Miu Miu nel corso dell’anno (+58%) è stata sostenuta da tutte le categorie e aree geografiche, con un notevole Q4 (+82 per cento). A livello geografico, il motore delle vendite è l’Asia Pacific, con un balzo del 17% (+24% a cambi costanti) nonostante le restrizioni in Cina, seguita dall’Europa (+10 per cento). Le Americhe rallentano a cambi correnti (-2%), mentre risultano sostanzialmente flat al netto delle fluttuazioni valutarie. Dal canto suo, il Giappone è l’area più dinamica, a +31%, mentre il Medio Oriente evidenzia un +12 per cento. L’incremento è stato significativo nel primo semestre, in particolare nel Q1, seguito da una progressiva normalizzazione nella seconda parte dell’anno, pur rimanendo solido.
Positive anche le notizie dal ‘fronte’ redditività: il margine lordo è salito del 15% a 3,8 miliardi di euro, con un’incidenza dell’80,4% sui ricavi. L’ebit è invece ammontato a 1,06 miliardi (+37%) con un margine del 22,5 per cento. L’utile netto è pari a 671 milioni di euro, in incremento del 44%, mentre la posizione finanziaria netta è positiva per 197 milioni di euro e “riflette cash-out per investimenti di 759 milioni di euro, incluse acquisizioni strategiche in ambito real estate”.
“Guardando al futuro – ha aggiunto Guerra -, siamo consapevoli della persistente incertezza dello scenario geopolitico e macroeconomico, così come delle basi di confronto sfidanti. In questo contesto la nostra priorità per il 2024 rimane quella di sostenere la desiderabilità dei brand e perseguire l’eccellenza nel canale retail”. Come per il 2023, la crescita su base trimestrale potrebbe avere una traiettoria irregolare nel corso dell’anno, “ma la nostra ambizione rimane invariata: continuare a generare una crescita solida, sostenibile e superiore alla media di mercato”.
“Innovazione, dinamismo e flessibilità saranno ancora più cruciali per il nostro successo nel 2024 e sono fiducioso che la nostra organizzazione rafforzata saprà far evolvere ulteriormente il gruppo”, ha concluso Patrizio Bertelli, presidente e amministratore esecutivo del Gruppo Prada.
Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea degli azionisti, convocata per il prossimo 24 aprile, la distribuzione di un dividendo di 0,137 euro per azione. In mattinata le azioni della società guadagnavano il 15% circa alla Borsa di Hong Kong, sulla buona strada – segnalano le agenzie – “per il loro più grande balzo intraday dai tempi della quotazione nell’hub finanziario asiatico nel 2011”.