Sono rimandate al 21 febbraio le sorti dei 26 negozi affiliati a Galeries Lafayette e dei loro oltre mille dipendenti. Questa, infatti, la data a cui è stato rinviato l’esame del piano di salvaguardia delle insegne in mano all’imprenditore Bordeaux Michel Ohayon in seguito, si legge su Le Monde, all’udienza tenutasi due giorni fa presso il Tribunale del Commercio locale e che non ha portato ad alcuna decisione definitiva riguardo al futuro di Hermione Retail.
La filiale della Bordeaux Real Estate Financière, creata da Ohayon, gestisce infatti su licenza i grandi magazzini francesi a marchio Galeries Lafayette in 26 città di provincia di piccole e medie dimensioni tra cui Agen, Amiens, Angoulême, Bayonne, Beauvais, Belfort, Besançon, Caen, Cannes, Chalon-sur-Saône, Chambéry, Dax. Intanto, proseguono le trattative tra l’investitore e i suoi creditori. Da ormai un anno la rete di negozi è sottoposta a una procedura di salvaguardia presso il tribunale di Bordeaux. Il debito di Hermione Retail, in ritardo sui pagamenti dalla fine del 2022, nei confronti dei suoi fornitori ammonta a 38 milioni di euro.
Fino al 20 del mese, dunque, potrà essere accettato e respinto il piano di prosecuzione dell’attività. Qualora il tribunale non lo approvasse, i punti vendita finiranno in amministrazione controllata, in vista di una possibile vendita.
Le insegne Galeries Lafayette non sono le prime a dover affrontare la crisi che ha investito il panorama retail francese all’indomani del Covid, tra le ripercussioni della pandemia e l’impatto del digitale. Tra i player in difficoltà erano infatti già emersi Kookaï, Jennyfer e Pimkie, ma lo stesso Ohayon ha attraversato, in meno di due anni, la liquidazione della sua catena Camaïeu, l’amministrazione controllata di Go Sport (poi acquisito da Intersport France) e perfino quella di Gap France, i cui punti vendita sono stati in parte comprati da Jd Sports.