Lvmh ha chiuso il 2023 a quota 86,2 miliardi di euro, registrando una crescita organica del 13% rispetto al full year 2022. Nell’esercizio gli utili da operazioni ricorrenti sono stati pari a 22,8 miliardi di euro, in crescita dell’8 per cento. Il numero uno del lusso progredisce ma rallenta la corsa, nel 2022 infatti sia il turnover che gli utili erano lievitati del 23 per cento. Il margine operativo è rimasto stabile rispetto al 2022. La quota dell’utile netto del gruppo ammonta a 15,2 miliardi di euro, in aumento dell’8 per cento. Nel solo quarto trimestre 2023 la crescita organica dei ricavi è stata pari al 10 per cento.
Nel corso della conference call con gli analisti, Bernard Arnault, presidente e CEO di Lvmh, ha risposto a una domanda sul trend dei marchi dicendo: “Una crescita fra l’8 e il 10% è perfetta. Sono molto contento del rallentamento”, intendendo che una normalizzazione era necessaria per la sostenibilità della crescita a medio e lungo termine. In mattinata, il titolo del numero uno del lusso mondiale evidenziava un +11,8% sull’Euronext di Parigi, con effetti positivi sulle azioni di altri player del comparto (Kering a +4,4%; Richemont a +4,6%; Moncler a +5,6%; Prada Group a +2,25 per cento).
Tutti i segmenti aziendali hanno riportato una forte crescita organica dei ricavi, ad eccezione di Wines & Spirits (-7%), che ha dovuto far fronte ad un’elevata base di confronto e ad elevati livelli di inventario. Europa, Giappone e il resto dell’Asia hanno registrato una crescita organica a doppia cifra. L’area Fashion & Leather Goods ha totalizzato 42,1 miliardi di euro, in crescita del 9%, l’utile derivante da operazioni ricorrenti è aumentato del 7 per cento. “Louis Vuitton – spiega il colosso francese – ha avuto un anno eccellente, ancora una volta sostenuto dalla creatività e dalla qualità dei suoi prodotti, e dal suo forte legame con l’arte e la cultura […]. Christian Dior ha continuato a registrare una crescita notevole in tutte le sue linee di prodotti. Mettendo al centro della scena l’eccellenza artigianale, le sfilate curate da Maria Grazia Chiuri e Kim Jones hanno reinventato la magia del nome Dior, stagione dopo stagione”. Lvmh cita anche i successi di Celine guidato da Hedi Slimane e Loewe, affidato a Jonathan Anderson. “Loro Piana conferma il suo straordinario slancio e la sua posizione di leadership nel lusso ultra-premium e sofisticato. Fendi ha ampliato la propria rete di vendita al dettaglio. Rimowa, Marc Jacobs e Berluti hanno tutti offerto un’ottima prestazione”, conclude la nota.
I segmenti Perfumes & Cosmetics e Watches e Jewellery sono cresciuti rispettivamente del 7 e 3 per cento, l’area Selective Retailing del 20 per cento. Molto buone le performance di Tiffany, Bulgari e Tag Heuer.
“La nostra performance nel 2023 illustra l’eccezionale appeal delle nostre maison e la loro capacità di suscitare desiderio, nonostante un anno caratterizzato da sfide economiche e geopolitiche. Il gruppo ha registrato ancora una volta una crescita significativa dei ricavi e degli utili. La nostra strategia di crescita, basata sulla natura complementare delle nostre attività, nonché sulla loro diversità geografica, incoraggia l’innovazione, il design di alta qualità e l’eccellenza della vendita al dettaglio, e aggiunge una dimensione culturale e storica grazie al patrimonio delle nostre maison”, ha dichiarato Arnault.
“Pur rimanendo vigili nel contesto attuale, entriamo nel 2024 con fiducia, supportati dai nostri marchi altamente desiderabili e dai nostri team agili. Promette di essere un anno eccezionale e stimolante per tutti noi, caratterizzato dalla nostra partnership con i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024”, ha aggiunto il patron.