Settant’anni di storia per la fiera del gioiello più longeva al mondo. Prende il via oggi, nel quartiere fieristico vicentino di Italian Exhibition Group (Ieg), Vicenzaoro January – The Jewellery Boutique Show, con oltre 1.300 brand espositori, in arrivo da 37 Paesi. L’evento, in programma fino al 23 gennaio, inaugura il calendario delle fiere internazionali dell’oro e del gioiello. In contemporanea, si svolgono T.Gold, manifestazione internazionale dedicata alle tecnologie innovative e (dal 19 al 22 gennaio) la quinta edizione di VOVintage, il salotto aperto al pubblico di appassionati di orologi e gioielli vintage.
Vicenzaoro January porta in fiera i brand della gioielleria di alta gamma con le novità di collezione. Il 40% degli espositori proviene dall’estero, mentre sono più di 500 i buyer ospitati, provenienti da 72 Paesi, grazie al supporto di Ice Agenzia. Tra i mercati più rappresentati figurano Stati Uniti, Emirati Arabi, Cina e Francia.
A fare da sfondo sono, come di consueto, le proiezioni di settore: secondo i dati di Federorafi (elaborazione Centro Studi Confindustria Moda su base Istat) le esportazioni del comparto orafo-argentiero-gioielliero nei primi nove mesi del 2023 riportano una crescita dell’11,3%, superano gli 8 miliardi di euro e si mantengono in territorio positivo, nonostante il rallentamento nel terzo trimestre 2023, ampiamente previsto (+4,2% rispetto al +13,7% del secondo trimestre e al +16,2% del Q1).
Svizzera (15% del totale, con un aumento del 31,2% sullo stesso periodo del 2022), Stati Uniti (13,4%, +5,3% sul 2022) e Francia (10,2%, con il +15,8 rispetto al 2022) si confermano principali mercati di destinazione. Frenano Germania, Regno Unito, Sud Africa e Canada, mentre continua l’emorragia verso la Russia e l’Ucraina (-24,6 per cento). Arezzo, Vicenza e Alessandria con Milano sono i poli dove si concentrano i maggiori flussi in esportazione.
Nei primi nove mesi del 2023, inoltre, cresce dell’8,1% il dato cumulato del fatturato delle imprese rilevato nell’indagine congiunturale tra gli associati. Dopo l’aumento a due cifre del primo trimestre (+11,3% tendenziale) rallenta la crescita (+7,2% aprile-giugno, +5,9% luglio-settembre). In lieve calo la produttività (-1,8% rispetto allo stesso periodo del 2022). Il dato sull’occupazione conferma invece il trend positivo con 1.336 addetti in più da dicembre 2022 (+4,1 per cento).
“La gioielleria italiana è uno dei settori del made in Italy che cresce di più sui mercati esteri – ha spiegato a Pambianconews Matteo Zoppas, presidente di Ice -. Gli imprenditori sono molto soddisfatti anche della fine dell’anno e c’è un ottimismo per il 2024 posto che nulla si può dire vista la situazione geopolitica e le tendenze macroeconomiche che si stanno prospettando. Aumenta anche l’interesse degli operatori internazionali come dimostra la presenza all’edizione 2024 di Vicenzaoro di circa 570 buyer, erano 500 lo scorso anno, portati da Ice in collaborazione con Ieg, provenienti da tutto il mondo”. A questi si aggiungono, per la parte dedicata ai macchinari, ulteriori 30 buyer in rappresentanza di aziende estere provenienti, tra gli altri, da Algeria, Egitto, Marocco Indonesia, Pakistan, Vietnam, Thailandia, Malesia e Corea del Sud.
“Rafforziamo così – ha aggiunto Zoppas – le attività di promozione sul potenziale sviluppo di mercati del Sud Est Asiatico, Sud America ma soprattutto del Nord Africa, in piena sintonia con lo spirito del Piano Mattei a quale sta lavorando il governo Meloni. In questo contesto, si inserisce il progetto di scouting, nato in collaborazione con Federorafi, con l’obiettivo di verificare nuove possibilità di partnership tra produttori italiani e quelli dell’Africa Sub Sahariana e dei Paesi limitrofi per l’import strategico di materie prime e introduzione sul mercato africano di prodotti made in Italy”.
Ice collabora poi con operatori della Gdo e alcune delle principali piattaforme di e-commerce con progetti per la commercializzazione di prodotti made in Italy nei mercati del Regno Unito, Usa, Cina e Francia.