Primo momento di bilancio per la strategia green Lvmh. Nelle sede parigina dell’, Bernard e Antoine Arnault hanno presentato i risultati della prima fase del progetto corporate ‘Life 360’, basato circolarità creativa, biodiversità, clima, tracciabilità e trasparenza.
Lanciato nel 2021, il progetto si era prefissato una serie di obiettivi a medio termine da raggiungere, scaglionati, entro il 2023, 2026 e 2030, sulle quattro aree di competenza delineate. Presenti all’evento, tra gli altri ospiti, Christophe Béchu, ministro francese della transizione ecologica, Virginijus Sinkevicius, commissario europeo per l’ambiante e gli oceani ma anche l’attrice Nathalie Portman, i designer Stella McCartney e Kim Jones e i presidenti e CEO delle maison del conglomerato del lusso.
Tra i risultati già raggiunti: la riduzione del 10% del consumo energetico all’interno degli store, l’upcycling delle collezioni Louis Vuitton e novità sul fronte dei deadstock, con piattaforme come Nona source, che rivende a designer emergenti gli scampoli di tessuti e di pelli delle grandi case del gruppo. E ancora 1,37 milioni di ettari rigenerati, sui 5 milioni previsti per il 2030, partnership per contrastare la deforestazione e un calo dell’11% delle sue emissioni di gas a effetto serra scope 1 e 2 (dirette) e del 15% di quelle scope 3 (indirette) per unità di valore aggiunto tra il 2019 e il 2022.
Al centro del piano green per il prossimo fututo, però, c’è la responsabilizzazione di tutta la filiera: “Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi, sia in termini di emissioni di carbonio che di impatto sull’acqua e sulla biodiversità – ha dichiarato Hélène Valade, direttrice dello Sviluppo ambientale, della società – è essenziale mobilitare i fornitori“.
Proprio per questo, nella rosa dei prossimi traguardi c’è la creazione del ‘Life 360 Business Partner’, che accompagnerà i supplier nello sforzo di ridurre le emissioni scope 3 che rappresentano il 95% del bilancio carbonio del gruppo.