Dagli anni trascorsi da Moncler, prima in ufficio stampa e poi come direttore artistico, all’idea di un progetto fotografico dal nome Palm Angels, che voleva raccontare l’estetica degli skater di Los Angeles, al lancio del marchio omonimo e della prima collezione nel 2015 fino all’ingresso in Ngg (New Guards Group) e successivamente in Farfetch. Dal palco del 28° Pambianco-PwC Fashion Summit Francesco Ragazzi, fondatore e direttore creativo di Palm Angels, ripercorre gli step della sua carriera analizzando il panorama moda di oggi.
“L’esperienza da Moncler mi ha aiutato a vedere come cresce un brand, con tutte le difficoltà che seguono. Sotto la guida di Remo Ruffini (presidente e AD di Moncler, ndr) siamo passati da risultati come 40 milioni di euro di fatturato fino alla quotazione in Borsa. Seppur in maniera diversa, è la strada che sto cercando di percorrere con Palm Angels”.
Sin dalla nascita della label, Ragazzi si è sempre destreggiato tra le figure di imprenditore e designer, mantenendo quindi un punto di vista privilegiato sia sui meccanismi e gli sviluppi del panorama moda sia sui trend che interessano l’aspetto puramente creativo di un brand. “A me ha sempre appassionato sia la parte creativa che la parte di business, anche perché attualmente non puoi avere una senza l’altra, soprattuto in un periodo di ‘stallo’ del lusso. Oggi si parla molto di ‘quiet luxury’ ma io rimango abbastanza critico: penso che il sistema moda si parli molto addosso. Ovviamente ci sono dei marchi che in questo momento, visto il trend, stanno facendo molto bene, ma ci sono anche player che non seguendo le tendenze fanno numeri molto più grossi. Secondo me bisogna essere sempre abbastanza cauti, anche perché quello dei trend è un sistema estremamente volatile e ciclico, mentre la cosa più importante è rimanere se stessi ed avere un’identità forte”.
Per questo motivo la visione di Ragazzi per Palm Angels rimane fedele al suo punto di vista, da Italiano, sulla cultura americana. “Ho impostato il lavoro sul creare questo luxury streetwear dove da una parte c’è quello che viene dal mondo della strada, che la gente indossa quotidianamente, e dall’altra c’è l’applicazione al mondo del lusso, che segue il mio amore per il made in Italy. Siamo un marchio italiano ma con una mentalità global”.
Attualmente il marchio, con un fatturato che supera i 100 milioni di euro, è in crescita, con possibili sviluppi su diverse aree merceologiche. “Ad incidere per l’80% sul nostro fatturato è il ready-to-wear uomo. Abbiamo quindi un possibilità di crescita sia nel segmento donna che negli accessori, partendo dalle sneakers fino all’eyewear”. E anche rispetto ai mercati c’è ancor un grosso margine di crescita: “Vogliamo affermarci in Cina, che per noi attualmente è un mercato quasi nullo, e complessivamente in Asia. Abbiamo infatti appena aperto un negozio a Seoul sperando che diventi presto una grossa fetta del nostro business”.
Attualmente Palm Angels ha 13 punti vendita, divisi tra quelli di proprietà e quelli in franchising. Tra gli opening recenti figurano anche New York, Miami, Las Vegas, Parigi e Milano. Mentre tra la fine di quest’anno ed inizio 2024 il luxury brand inaugurerà uno nuovo store ad Orange County (California).