Le Philophiles non badano a spese. Dopo un’attesa durata sei anni le irriducibili nostalgiche di Phoebe Philo sono state finalmente esaudite. Ieri la designer inglese ha lanciato sul proprio sito e-commerce il primo drop della nuova collezione. A meno di 24 ore gran parte di indumenti, calzature, accessori e gioielli è già sold out. Merito di una coerenza stilistica che ha soddisfatto le aspettative delle clienti storiche e, probabilmente, attratto nuove ‘groupie’. La collezione mixa sapientemente l’estetica minimalista, che coincide perfettamente con l’identità di Philo, a twist inaspettati. Un guardaroba completo composto da vestiti, camicie, cappotti, pantaloni a cui si aggiungono borse, calzature, occhiali da sole e gioielli.
Attualmente le tote bag da 6.800 sterline (7700 euro circa) sono ancora disponibili, ma quelle da 3.400 e 2.800 sterline non ci sono più. A parte quelli con le frange (in vendita a 3.800), tutti gli altri pantaloni sono finiti, dei nove modelli di maglieria solo due sono ancora disponibili (1.800 sterline), la maggior parte delle scarpe è sold out. Molti dei capispalle da oltre tremila euro hanno già trovato acquirenti che magari li abbineranno agli abiti da diecimila. Le collane sono tutte sold out così come le sciarpe e i guanti, restano un solo paio di occhiali e qualche anello.
Il primo drop della collezione ‘A1’ segue il concetto di no season e comprende 150 prodotti distribuiti esclusivamente via e-commerce diretto; non esiste una rete wholesale né si pensa a uno sviluppo retail, così facendo i costi restano bassi e i margini alti. Il primo item ad andare esaurito è stato la collana in silver con la scritta ‘Mum’, venduta a oltre 4mila sterline. La collezione viene spedita solo in Europa, Uk e Stati Uniti. Entro la fine dell’anno sono previste altre due consegne di ‘A1’, mentre ‘A2’ seguirà nella primavera del prossimo anno. La cadenza dei lanci resta indefinita.
I prezzi sono in linea con quelli delle maison del lusso, molte delle quali oggi devono tanto all’impronta di Philo da Celine, maison di cui è stata direttrice creativa per dieci anni. Ben prima dell’onnipresente quiet luxury delle ultime stagioni, la stilista inglese ha disegnato un’eleganza sofisticata, essenziale, a tratti androgina ma mai prevedibile. Nel suo ritorno, Philo continua l’intesa trovata negli anni di Celine con Lvmh, che in questo suo nuovo progetto è investitore di minoranza.
A parte la partecipazione come giudice dell’ultima edizione degli Andam Awards, negli ultimi anni Philo è scomparsa dai radar della moda, mentre il profilo Instagram @phoebephilodiary ha continuato a postare i suoi look più identificativi, dai cappotti di cashmere alle storiche campagne stampa con la modella Daria Werbowy (immancabile volto del comeback) fino alle it bag ‘Luggage’ e ‘Box’. Per celebrare la nuova collezione Vestiaire Collective offre l’opportunità di acquistare i pezzi più rari della carriera della stilista da Celine. In questi anni, in seguito al proliferare del mercato second hand online, le collezioniste hanno potuto accaparrarsi alcuni outfit a prezzi tutt’altro che vantaggiosi. Attualmente il profilo Instagram @phoebephilo conta già 330mila follower, erano 270mila poche settimane, senza che sia stata pubblicata alcuna foto.
“Phoebe Philo – scrive The New York Times, non sta cercando di costruire un marchio globale, sta cercando di coltivare un seguito. La linea appare come l’intro tra Supreme e Loro Piana: drop limitati e imprevedibili – che lei chiama ‘edit’ – usati per creare desiderio e un senso di urgenza del consumatore ma applicati a pezzi di lusso (molto costosi) destinati ad essere acquisiti nel tempo”. “Il nostro obiettivo – spiega il brand in una nota riportata dalla testata americana – è creare un prodotto che rifletta la permanenza. Il modello di business di Phoebe Philo è progettato per creare un equilibrio responsabile tra produzione e domanda. Per noi, questo significa produrre molto meno del previsto”.
“Phoebe Philo ha eliminato tutto ciò che non sembra essenziale, cool e coraggioso ma non ridicolo. È il guardaroba moderno per eccellenza di una donna insoddisfatta – dichiara la fashion editor di The Cut dopo aver visto a Londra la collezione -. Appena ho iniziato a tirare fuori i vestiti, ho avuto l’impressione di vedere qualcosa di completamente nuovo e, soprattutto, che la moda avesse fatto un grande passo avanti. È il tipo di movimento che le persone stavano aspettando. E devo ammettere che le sue idee fanno sembrare piuttosto artificioso il lavoro di alcuni suoi colleghi”.