Vinted studia la quotazione in Borsa. A dirlo è il Financial Times, secondo cui l’unicorno del second hand, valutato 3,5 miliardi di euro nel 2021, starebbe lavorando con Morgan Stanley alle opzioni possibili per la sua struttura di capitale, in vista di una potenziale Ipo. Al vaglio, anche la vendita delle azioni esistenti e una vendita di azioni secondaria del valore di oltre 200 milioni di euro.
La vendita di azioni secondarie, spiega sempre il Financial Times, “potrebbe valorizzare l’azienda con un premio rispetto alla sua precedente valutazione e contribuire a generare liquidità per i primi investitori”. Le discussioni sono tuttavia ancora in fase iniziale.
La startup con sede in Lituania è stata fondata nel 2008 e oggi è tra i principali marketplace dell’usato in Europa. Guidata dal CEO Thomas Plantenga, Vinted potrebbe anche scegliere di mantenere l’attuale struttura del capitale, in relazione al contesto economico incerto. Nel 2022 Vinted ha generato ricavi per 370,2 milioni di euro, a +51 per cento. Le perdite ante imposte si sono ridotte a 47 milioni, contro i 118,2 milioni del 2021. Nel 2019 la piattaforma, nata come strumento per scambiarsi i vestiti, è diventata il primo unicorno lituano, raggiungendo un valore di mercato di un miliardo di dollari.
Stando ai dati diffusi da ThredUp, il mercato dell’abbigliamento second hand, che oggi vale 177 miliardi di dollari (167,5 miliardi di euro), dovrebbe quasi raddoppiare le sue dimensioni entro il 2027, con un tasso di crescita maggiore rispetto, ad esempio, al fast fashion. Tra coloro che hanno scommesso su Vintend con round di finanziamenti ci sono le società di venture capital Eqt, Accel, Burda, Lightspeed e Sprints.