E. Marinella approda nel cuore di Torino. La storica maison partenopea inaugura oggi il suo primo store nel capoluogo piemontese, all’interno della Galleria San Federico. Il negozio di 20 metri quadrati offre una vasta gamma di cravatte fatte a mano, camicie su misura, abbigliamento e accessori uomo e donna.
“Il 26 è una data importante, il 26 giugno del 1914 aprì il nostro primo negozio a Napoli – spiega a Pambianconews Maurizio Marinella, amministratore unico di E. Marinella – “Poi sono arrivati quelli di Milano e Roma, all’estero abbiamo boutique a Londra e Tokyo. Siamo artigiani e seguiamo la tradizione sartoriale partenopea, oltre ai nostro negozi monomarca siamo presente in dieci corner nei più importanti department tra cui Bergdorf Goodman e Le Bon Marché. Puntiamo a una distribuzione mirata in linea con la nostra capacità produttiva made in Naples”. Il marchio ha chiuso il 2022 con un giro d’affari di 16 milioni di euro e punta ad aumentare le vendite del 10% nel 2023. Sebbene le cravatte rappresentino il 65% dei ricavi, E. Marinella ha ampliato notevolmente la propria offerta commerciale aggiungendo maglieria, pelletteria, accessori, calzature e profumi.
“L’idea di aprire un punto vendita a Torino è arrivata cinque anni fa ma la pandemia ha rallentato i nostri piani, l’incredibile entusiasmo dei nostri clienti ci ha invogliato a riprendere in mano il progetto. Ho un legame speciale con questa città perché a vent’anni consegnavo personalmente i tessuti all’Avvocato Agnelli, al quinto piano di corso Marconi 10, era un estimatore delle nostre cravatte in lana melange”, ricorda il manager che è appena rientrato da un viaggio a Londra.

“Siamo riconosciuti in tutto il mondo e orgogliosi di tenere alta la bandiera del made in Italy. E. Marinella è un miracolo, siamo alla quarta generazione e realizziamo ancora a mano le nostre cravatte. Ogni giorno apriamo lo storico negozio in Riviera di Chiaia alle 6:30 offrendo le sfogliatelle ai clienti. Realizziamo modelli esclusivi per Re Carlo d’Inghilterra e per il Sultano del Brunei. Come cantava De Andrè, ‘questa di Marinella è la storia vera…'”, conclude l’amministratore.