Il mercato grigio cinese, il cosiddetto daigou, rappresenta un business da 81 miliardi di dollari, in crescita del 40% rispetto al 2019. La stima arriva dal rapporto The Daigou Index 2.0, elaborato dalla società di consulenza Re-Hub di stanza a Shanghai, citato dalla testata Jing Daily e fornisce il quadro di un sistema commerciale parallelo che da sempre rappresenta il tallone d’Achille dei blasonati brand del lusso nella loro distribuzione in Estremo Oriente.
Lo conferma il responsabile della strategia della società di consulenza cinese, Thomas Piachaud che a Jing Daily ha dichirato: “Il mercato grigio in Cina potrebbe rappresentare la più grande minaccia potenziale per i marchi di lusso nei prossimi cinque anni”, facendo appunto riferimento agli agenti cinesi daigou, che acquistano beni di lusso nei mercati esteri per aggirare le tasse e poi rivenderli a casa. E lo stesso Bernard Arnault, durante la riunione annuale degli utili 2022 di Lvmh a gennaio di quest’anno, ha dichiarato: “Per l’immagine, non c’è niente di peggio (dei daigou, ndr.)È terribile”.
Nonostante i tentativi delle maison per arginare il problema daigou, armonizzando i prezzi dei prodotti nei diversi Paesi (il sistema del parallelo si poggia, infatti, sul vantaggio economico nell’acquisto esentasse rispetto a quello effettuato in una boutique cinese) e nonostante siano aumentati i controlli governativi alle frontiere cinesi, il fenomeno è ancora in forte ascesa. Secondo lo studio, il mercato grigio delle importazioni continuerà a crescere, spinto da diversi fattori macroeconomici, anche se all’interno del report non vengono fornite delle stime precise di crescita.
La stessa classe media cinese, spiega la testata, sta diventando più cauta nelle spese e, di conseguenza, negli acquisti di lusso che vengono effettuati prendendo in considerazioni anche criteri di spesa. “Oggi ci pensano due volte prima di spendere una fortuna in prodotti di lusso e, di conseguenza, preferiscono acquistare prodotti a un prezzo scontato da daigou piuttosto che acquistarli direttamente dai marchi”, afferma Piachaud. Inoltre, spiega l’articolo di Jing Daily che ha interpellato alcuni ‘consumatori’ del mercato parallelo cinese, il meccanismo dei daigou, che consente una fidelizzazione molto importante con i clienti, consentirebbe anche di far conoscere ad un’ampia platea nuovi brand di lusso meno conosciuti – e di conseguenza distribuiti – nel Paese asiatico.