È all’insegna dell’internazionalizzazione e, in particolare, della riapertura al fronte asiatico l’edizione di Tranoï dedicata alle collezioni femminili primavera/estate 2024. Iniziata ieri 28 settembre presso l’ormai consueta location parigina del Palais Brongiart la fiera francese, nell’anno del suo 25esimo anniversario, terminerà domenica primo ottobre, nel pieno della settimana della moda, con cui rinnova la partnership.
Vero e proprio tour tra le nuove proposte fashion in giro per il mondo, l’appuntamento fieristico accoglie, tra le mura di quella che una volta era la Borsa di Parigi, nel II arrondissement, un parterre di 170 marchi (l’85% dei quali esteri) con le rispettive collezioni di prêt-à-porter e accessori. “Un record nel post-Covid”, lo ha definito il CEO Boris Provost, che ha sottolineato l’importanza del ritorno in grande spolvero dell’Asia, “sia in termini di designer sia di buyer”.
Il continente asiatico è, in effetti, fortemente rappresentato in questa stagione della kermesse, con label provenienti soprattutto da Cina, Giappone e Corea del Sud. Quest’ultima, in particolare, gode di uno spazio dedicato alle creazioni di 13 designer, in partnership con i grandi magazzini Shinsegae, attraverso la sua piattaforma B2b, K82, ora popolata da 200 marchi e nata per offrire opportunità di espansione a realtà locali di piccole e medie dimensioni.
Ad aprire le danze del percorso fieristico è l’Ex Celeste Impero, con la sala “China Select”, dal nome dell’ente di promozione internazionale China Fashion Association, con cui Tranoï ha stretto una partnership triennale. L’area offre una panoramica sul fashion design contemporaneo della nazione mettendo in risalto sei marchi emergenti (alcuni già con una discreta popolarità, come Sara Wong) che, con l’obiettivo di inserirsi nel mercato europeo e francese in particolare, puntano a un posizionamento premium.
Non c’è solo l’Asia, però, ad animare gli stand della manifestazione fieristica. Sotto i riflettori anche il continente africano, che torna a Tranoï per la terza stagione consecutiva con le proposte creative di venti designer e brand tra abbigliamento e accessori, e il Cile, con quattro talenti. E poi, naturalmente, le suggestioni dai consueti Paesi europei. “L’internazionalizzazione è la cifra di questa edizione – racconta Provost – che ci ha visto accogliere a braccia aperte, oltre all’Asia, gli Usa, tra gli espositori e tra i visitatori”.
Sullo sfondo permane, come emerge in tutte le fiere della fashion industry, uno scenario di complessità e criticità, che adombra soprattutto i marchi medio-piccoli, come quelli che trovano spazio tra i ranghi di Tranoï. “In questa fascia di brand c’è tantissima competizione che, lontano dalle vette del lusso, si gioca sull’artigianalità e l’unicità”, spiega il CEO.

Per questa edizione della fiera, Tranoï hascommesso su un immaginario pop e colorato, rappresentato dalla campagna P/E 24 curata dalla stilista Marylin Fitoussi, nota al pubblico in quanto mente creativa dietro i look della serie tv ‘Emily in Paris’.
“Sono qui proprio grazie a ‘Emily in Paris’ e, nel contempo, sono qui per lasciarmi ispirare in vista della prossima stagione della serie”, racconta a Pambianconews la costume designer. “Io sono continuamente a caccia di giovani designer promettenti da sostenere, e Tranoï è una cornice perfetta per questo. Mi hanno dato carta bianca per dare vita a questa campagna, una totale libertà di mettere in scena il mio stile e la mia creatività, all’insegna del colore, della gioia”.
Conclude poi, esprimendo il desiderio di ripetere presto l’esperienza in fiera: “Il mio è un invito al massimalismo, al non avere paura di osare e di discostarsi dalla cosiddetta normalità”.