Laneus fa il suo ingresso alla Milano fashion week aprendo per la prima volta le porte del suo nuovo showroom nel cuore delle Cinque vie. Un luogo, come spiegano a Pambianconews Alessandro Spina e Antonella Bartoletti, rispettivamente fondatori e direttori creativi della label, “che parla di noi e che racconta la nostra visione del brand”.
Il progetto di Laneus – termine latino che indica la provenienza dalla lana – nasce nel 2009 da un’idea del duo creativo come laboratorio dedicato al knitwear, e nello specifico, spiega Spina, “dalla mia passione per questo settore e dalle importanti esperienze lavorative di Antonella. Il nostro desiderio era creare qualcosa di personale, che ci appartenesse”.
Fin dal suo lancio, il focus del progetto è stata la maglieria, che nella collezione primavera/estate 2024 viene proposta in abbinamento ad abiti lunghi a rete o a look più formali, e che attualmente nell’invernale arriva ad incidere per l’80-90% sulle vendite del marchio. Mentre nell’estivo arriva a coprirne il 50 per cento.

“La maglieria è un mondo molto tecnico che ho imparato a conoscere bene proprio grazie alle nostre collezioni”, afferma Bartoletti. “Da grandi consumatori di maglieria ci eravamo accorti che nel mercato c’era il bisogno di una maglieria un po’ più ‘fashion’. Quindi, data anche la versatilità del capo, ci siamo focalizzati sul design, rendendo la maglia protagonista di ogni tipo di look. E anche se oggi proponiamo un total look, il knitwear ha sempre un ruolo importante, perché per noi è anche un capo con un forte legame affettivo, che parla di calore umano”.
Per accelerare la crescita del marchio i due imprenditori hanno siglato lo scorso gennaio una partnership strategica con lo storico player specializzato nella produzione di abbigliamento, Daddato. “Daddato era un nostro cliente – racconta Spina -, comprava il nostro prodotto da tanto tempo. Dopo ci siamo avvicinati per una consulenza stilistica, per il loro brand A Paper kid. Poi dalla loro volontà di fare qualcosa con un marchio dal posizionamento diverso rispetto a quelli che avevano già in portfolio, sono entrati nel progetto. Oggi ci aiutano nell’evoluzione della label”.
La crescita e l’ampliamento verso una clientela più internazionale è infatti uno dei principali obiettivi del brand bolognese, che attualmente rimane una realtà ancora fortemente radicata in Italia ma distribuita in ben 19 retailer, tra Regno Unito, Austria, Germania, Hong Kong, Giappone, Russia e Sud-Corea, oltre che Italia. “Il nostro secondo mercato, per indice di gradimento, sono gli Usa”, conclude Spina. “Al momento le nostre vendite sono per il 70% Italia e per il restante 30% Stati Uniti. Un mercato, quello statunitense, che vogliamo chiaramente rafforzare, puntando però anche molto sul Nord Europa che, per ragioni proprio climatiche, potrebbe appartenerci molto”. Nel 2022 il marchio ha archiviato un fatturato di circa 1,7 milioni di euro. Per il prossimo anno invece si aspetta una crescita del 30 per cento.