Inizia oggi la 37esima edizione di Milano Unica, il salone dedicato al tessile e accessori alto di gamma che fino a giovedì 13 luglio popolerà come di consueto gli spazi di Fiera Milano Rho. Sotto ai riflettori ci saranno le proposte autunno/inverno 2024-25 rivolte al mercato internazionale uomo e donna. Protagoniste della kermesse 403 aziende italiane e 78 straniere, a cui si aggiungono le 81 aree speciali per un totale di 562 espositori presenti, rinnovati nell’immagine a evocare la “texture del tessuto”.
L’appuntamento arriva in concomitanza con un avvio del 2023 in chiaroscuro, dopo un 2022 archiviato con una crescita su base annua che sfiora il 30% per la tessitura e un fatturato di comparto da 7,9 miliardi di euro. Un risultato rivelatosi sostanzialmente in linea con le stime presentate all’inizio dell’anno in occasione dell’ultima edizione di Milano Unica e che ha segnato, sebbene con una lieve attenuazione del ritmo di crescita, il superamento dei livelli pre-Covid.
Dai primi tre mesi del 2023 emerge un gap critico tra il fronte delle esportazioni, caratterizzate da un andamento diffusamente positivo, e quello di importazioni e produzione interna, entrambi in calo. Si tratta di una frenata, osserva il Centro Studi di Confindustria Moda che ha elaborato i dati, “per molti aspetti prevedibile”, se si pensa ai forti rimbalzi seguiti agli arresti di produzione e commerci internazionali causati dalla pandemia, e in seguito dalle crisi geopolitiche ed economiche che hanno visto impennare i costi delle materie prime sullo sfondo di uno scenario inflazionistico.
Nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2023, le esportazioni di tessuti hanno messo a segno un aumento a due cifre (+13,8%), pur rallentando anch’esse rispetto al corrispondente periodo del 2022 (che aveva corso a velocità +46,2 per cento). Il versante dell’export controbilancia, nei tre mesi, sia l’andamento della produzione industriale di tessuti, sia quello delle importazioni.
Secondo l’indice Istat della produzione industriale, infatti, la tessitura ortogonale registra una contrazione del 19,8% e la produzione di tessuto a maglia flette dell’11,5%, mentre le importazioni calano del 21,4%, a confermare il trend discendente già emerso nell’ultimo trimestre del 2022, ricorda l’osservatorio di Confindustria Moda. Come risultato dell’andamento divergente di import ed export, nel primo trimestre 2023 il comparto raggiunge i 517 milioni di euro, in aumento di circa 225 milioni rispetto al corrispondente periodo del 2022.
Degno di nota anche il confronto con il primo trimestre del 2019, in cui si rileva una crescita sia delle vendite estere (+15,2%) sia delle importazioni (+7,7 per cento); il superamento ha riguardato tutte le categorie merceologiche a eccezione del cotone (-0,7 per cento).
Tornando al confronto su base annua, a trainare le performance delle vendite all’estero sono stati i tessuti lanieri cardati e pettinati (+ 37,9%) e i tessuti in pura seta (+19,5 per cento), mentre l’export di tessuti linieri e a maglia si attestano rispettivamente a +14% e +7,1 per cento.
Francia e Germania, primo e secondo mercato di sbocco, sono cresciute rispettivamente del 13,7% e del 13,5%, mentre Cina e Hong Kong, nonostante il forte calo di quest’ultima, si collocherebbero in terza posizione. In flessione gli Stati Uniti, che registrano un decremento pari al 12,5 per cento.
Guardando alle importazioni, tallone d’Achille del primo quarter 2023, nonostante il rialzo sul pre-pandemia tutte le categorie hanno accusato variazioni negative rispetto al corrispondente periodo del 2022, fatto salvi i tessuti lanieri che evidenziano un sensibile aumento pari al 51%, evidentemente mostratasi resilienti dopo un 2022 che li aveva visti protagonisti insieme ai tessuti tecnici. Registrano invece il maggior calo i tessuti di seta (-31,6 per cento).
Intanto, la 37esima edizione della kermesse guarda al futuro, ponendo l’accento su sostenibilità e innovazione tecnologica. Proprio accanto all’area ‘Sostenibilità Creativa’, caratterizzata da un restyling eco-friendly dei campioni presenti nell’area, Milano Unica presenta il suo primo ingresso nel Metaverso, progetto realizzato in collaborazione PwC Italia e concretizzatosi in un “hub valoriale” strutturato in “stanze emozionali” che permette ai visitatori di amplificare la propria esperienza in fiera.
Al centro del programma della manifestazione, uno spazio sempre più ampio dedicato alle proposte donna, già fortemente spinto in occasione dello scorso appuntamento, e il tema della formazione, esplorato in particolare con la conferenza del Comitato Education di Confindustria Moda in programma domani 12 luglio dal titolo ‘Moda e Accessorio: la sfida della formazione per la salvezza del made in Italy’.
“Sono molto soddisfatto dei numeri di adesione – ha commentato il presidente della fiera Alessandro Barberis Canonico – specie considerando che la selezione delle aziende presenti è di elevata qualità e la proposta creativa è sempre più qualificata. I dati sulle presenze, che hanno superato i valori pre-pandemia, sono una grande motivazione a mantenere Milano Unica un evento scelto dai top-buyer internazionali, che cercano prodotti sostenibili e di pregio. Questo crea il circolo virtuoso della domanda, soddisfatta da un’offerta che si posiziona nel perimetro del lusso etico e della produzione del Made in Italy, che vede ogni edizione la crescita della proposta femminili d’alta gamma”.