Under Armour sta ridimensionando la sua forza lavoro con il licenziamento di 50 posizioni aziendali in “diverse funzioni”. Lo si apprende a fonti di stampa internazionali. “Abbiamo preso questa decisione per aiutare a ridurre le spese per allinearci meglio con il nostro prossimo capitolo di crescita, che fa parte del nostro piano di miglioramento continuo verso la redditività”, ha dichiarato il rivenditore in una dichiarazione inviata via e-mail a The Baltimore Sun.
I licenziamenti arrivano pochi mesi dopo che Stephanie Linnartz ha assunto la carica di presidente e CEO. Il CEO ha presentato a maggio un piano triennale per aumentare la redditività rafforzando il marchio e la crescita delle vendite negli Stati Uniti e migliorando il design delle calzature, dell’abbigliamento femminile e dei prodotti “sportstyle”.
I tagli di posti di lavoro, spiega la testata americana, riflettono sia la nuova visione e le priorità di un CEO entrante sia il riconoscimento che tempi difficili probabilmente si prospettano per Under Armour e altri rivenditori tra alta inflazione, alti tassi di interesse e una potenziale recessione, ha affermato Karyl Leggio, professore di finanza presso Loyola University Maryland.
I dipendenti che sono stati licenziati riceveranno il licenziamento, benefici sanitari e supporto per il ricollocamento professionale, ha affermato la società. La società aveva annunciato l’ultimo licenziamento al culmine della pandemia di coronavirus, quando nel settembre 2020 aveva dichiarato di voler licenziare circa 600 dipendenti globali come parte di un piano di ristrutturazione che è stato recentemente completato.
Under Armour ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale a maggio con 5,9 miliardi di dollari di ricavi (pari a 4,6 miliardi di euro), in crescita del 3%. Il quarto trimestre si è concluso con ricavi netti in cresci ta del 7,5% a 1,40 miliardi di dollari a fronte di stime ‘ferme’ a 1,36 miliardi di dollari.
Tuttavia il gruppo che comunicato che per l’anno fiscale 2024 prevede vendite e profitti annuali piatte o leggermente in aumento, rispetto alle aspettative degli analisti di una crescita del 3,7 per cento.
I risultati dell’azienda sono stati in contrasto con i colleghi del settore Nike e Lululemon Athletica che hanno registrato una domanda costante per i loro prodotti nell’ultimo trimestre nonostante un eccesso di scorte.