Lardini torna al fatturato pre-Covid. La storica azienda marchigiana fondata nel 1978 dai fratelli Andrea, Luigi, Lorena e Annarita si appresta a chiudere il 2023 a quota 94 milioni, in crescita del 34% rispetto al giro d’affari dell’anno precedente e in linea con i risultati del 2019. “La situazione generale è abbastanza rosea. Stiamo cercando di aprire nuovi store monomarca in Giappone e Corea, per noi mercati strategici, e prendendo terreno in Medio Oriente dove siamo poco conosciuti”, ha dichiarato a PambiancoTV Andrea Lardini, presidente e AD dell’azienda marchigiana che, tra dipendenti e indotto, occupa 1.400 posti di lavoro.
Il 60% del fatturato deriva dall’estero, in primis Giappone, Corea e Cina. A tal proposito, dal 2021 è stata costituita la Lardini Japan in partnership con il gruppo Toyoda. Oltre alle boutique già esistenti, ad esempio in vari quartieri di Tokyo, per il 2023 sono previsti shop in shop nei department store di Iwatawa a Fukuoka, Matsuzakaya a Nagoya, Mitsukoshi a Ginza, Daimaru a Kobe e Takashimaya a Yokohama. Si stanno inoltre finalizzando alcuni accordi per l’apertura di un altro monomarca presso il quartiere di Aoyama a Tokyo. Grazie alla partnership con Shinsegae International oggi Lardini conta anche otto punti vendita sul territorio coreano. Per quanto concerne il wholesale è invece presente in 250 store italiani, 200 europei e 100 extra-UE. “Oggi la ricerca è sempre più importante, bisogna pensare a un prodotto rivolto alle nuove generazioni. Per quanto riguarda l’e-commerce, io penso ci sia stato un momento di crescita sotto Covid, adesso le persone sono tornate nei negozi non virtuali. L’esposizione di prima molto alta si sta stabilizzando”, conclude il manager.
In concomitanza con la collezione primavera/estate 2024, presentata con un evento e celebrata con un party presso la Triennale di Milano durante la fashion week, il celebre fiore del brand è stato ridisegnato con un’allure più fresca e grafica, per sottolineare con discrezione un “rebranding audace”. La collezione si intitola ‘Sky & sand – Cielo e sabbia’ ed è ispirata alle atmosfere di un deserto immaginario che dona suggestioni cromatiche e formali. “Mi sono concentrato sui colori dell’Africa Bianca; il verde dell’oasi, il rosa del tramonto, il beige dorato della sabbia e inserimenti di neri, panna e marroni. Le giacche si allungano, torniamo tra gli anni ’60 e ’70 quando il capospalla era abbastanza comodo, non stretto. I pantaloni sono fluidi come le dune delle sabbia e hanno un che di sensualità abbinati al blazer”, ha dichiarato il direttore creativo Luigi Lardini. Spiccano i bottoni gioiello ai fili d’oro che attraversano i tessuti della camiceria e le superfici delle giacche da sera, le calzature che riecheggiano la confortevolezza delle babouche, realizzate in collaborazione con Lidfort, agli inaspettati gioielli pendant che hanno funzione di talismani.