Un quarto trimestre sottotono frena il fiscal year di Capri Holdings. Il gruppo americano ha totalizzato ricavi da 5,6 miliardi di dollari (circa 5,25 miliardi di euro), in calo dello 0,6% per cento nei dodici mesi passati. A pesare sulla performance è stata soprattutto la flessione delle vendite di Michael Kors, passate da 3,9 a 3,8 miliardi di dollari, mentre Versace ha totalizzato 1,1 miliardi dai precedenti 1,08. Jimmy Choo è salito a quota 633 milioni dai precedenti 613.
Sul fronte della marginalità, nei dodici mesi il player ha accusato un calo dell’utile pari al 25%, sceso da 823 a 619 milioni di dollari. Critico il quarto trimestre, in cui i ricavi sono calati (a cambi correnti) a 1,3 miliardi di dollari. E sul versante redditività, nei tre mesi terminati ad aprile il gruppo ha evidenziato un rosso da 34 milioni di dollari, dall’utile netto da 81 milioni del medesimo periodo dell’anno precedente.
Relativamente ai singoli brand, nell’ultimo trimestre anche Versace ha rallentato, arrivando a 274 milioni di ricavi dai precedenti 315 (-13%), con un utile operativo passato da 50 a 14 milioni di dollari. Parabola simile per Jimmy Choo, arretrato a 151 milioni (-3,2%) e Michael Kors, calato anche negli ultimi tre mesi del 10,9%, passando da 1,02 miliardi a 902 milioni di dollari.
Il chairman e ceo John D. Idol ha comunque sottolineato, a margine dei risultati, gli obiettivi raggiunti nel fiscal year, ponendo l’accento sul flusso di cassa e gli 1,35 miliardi di dollari restituiti agli azionisti. “Con Versace, Jimmy Choo e Michael Kors abbiamo tre brand incredibilmente potenti, in grado di guidare la nostra crescita futura”, ammettendo però anche le incertezze a breve termine nelle Americhe a fronte di un’Asia in rimonta e un’Europa in crescita.
Un pattern che ricalca quello già attraversato dagli altri big del lusso, con il risveglio dei consumatori asiatici all’indomani delle restrizioni anti-Covid che fa da contraltare alla ‘normalizzazione’ del boom dei consumi negli States, sottolinea anche Reuters analizzando la performance del player a stelle e strisce.
Quanto al prossimo anno fiscale, “restiamo fiduciosi – commenta Idol – nella nostra abilità nel centrare gli obiettivi a lungo termine, in seguito alla resilienza dell’industria del lusso, alla potenza dei nostri marchi iconici e a un team di talento, che mette in pratica le nostre iniziative strategiche”. L’outlook per il 2024 stima un giro d’affari complessivo da circa 5,7 miliardi di dollari, in progressione single digit, un margine operativo intorno al 16,5%, un utile per azione da circa 6,40 dollari e una “moderata espansione” del margine lordo. Per il primo quarter, nello specifico, Capri Holdings prevede ricavi da 1,2 miliardi di dollari.
All’indomani dei risultati finanziari, il titolo di Capri Holdings segna un calo di oltre 11 punti percentuale alla Borsa di New York.