Save the Duck esordisce in passerella. Ieri pomeriggio il marchio guidato da Nicolas Bargi ha sfilato per la prima volta in piazza Adriano Olivetti, nel cuore dello Step FuturAbility District milanese davanti a 65 agenti provenienti da tutto il mondo e alcuni fashion editor.
“La volontà è portare poi questa sfilata al final consumer, è un esercizio di due-tre stagioni per poi fare qualcosa di più grande per il pubblico. Sentiamo il bisogno di spostare gli investimenti dal B2b al B2c”, spiega a Pambianconews il manager che quest’anno ha preferito non svelare la nuova collezione tra gli stand di Pitti Uomo.
“Pitti Uomo rimane un’occasione molto importante ma abbiamo ormai da molti anni una rete vendite organizzata consolidata così come tanti punti vendita che ci seguono. Abbiamo intenzione di spostare gli investimenti su una community di potenziali nuovi buyer, quindi consumatori, che vogliamo attrarre a livello mondiale. In questo momento preferiamo esercitarci con un evento a sé, il goal finale sarà entrare un giorno nel calendario delle sfilate milanesi”, racconta Bargi.
Save the Duck ha chiuso il 2022 con un aumento di fatturato del 30% sul 2021 a quota 62 milioni di euro con ebitda in linea con lo scorso anno, intorno al 17% e prevede un’ulteriore crescita del 20% nel full year 2023.
“Il nostro obiettivo è raggiungere i 120 milioni nel 2026 grazie a una crescita forte dei canali diretti retail ed e-commerce. In proposito a settembre, dopo quelli in via Solferino e via Dante, apriremo il nostro terzo store milanese a CityLife. Nello stesso periodo inaugureremo il primo store romano in via Campo Marzio e siamo in trattative per approdare a Firenze, vogliamo consolidare il brand in Italia prima di comunicare le aperture all’estero il prossimo anno”, spiega il CEO del marchio di proprietà degli imprenditori Reinold Geiger e André Hoffmann, rispettivamente presidente esecutivo e CEO della multinazionale L’Occitane International.
La collezione primavera/estate 2024 ha visto includere per la prima volta il trench, un indumento che mixa perfettamente l’anima “warmer” e la necessità di avere un guscio protettivo pensato per il “global traveller” di Save the Duck.
Parallelamente la linea lifestyle Smartleisure vive una significativa espansione. Oltre alle felpe con zip e ai pantaloni della tuta presenta una nuova gamma di articoli da donna, tra cui blazer, giacche cropped, pantaloni cargo over, abiti, tute e gonne. Debutta inoltre la linea beachwear femminile realizzata in tessuti eco-friendly in tante tonalità di colori. La label rivisita i suoi capi iconici con nuove trapuntature a spina di pesce e a rombi in una vestibilità leggermente oversize, sia per lei che per lui.
L’Indonesia e le nuance dei suoi paesaggi sono l’ispirazione principale e il tema ricorrente della collezione che celebra la partnership con Sumba Foundation, un’organizzazione no-profit che che fornisce l’accesso all’acqua potabile a oltre 30mila persone sull’isola di Sumba, in Indonesia. Questo progetto permette a Save The Duck di bilanciare il consumo di acqua associato alla produzione dei suoi capi e dei relativi materiali fornendo acqua ai villaggi dell’isola.
La collezione include, infine, anche le proposte kidswear, la linea premium high-tech Pro-Tech curata da Satoshi Yamane, i capi athleisure, le calzature realizzate con Acbc e la linea di borse e accessori.