Ennesima richiesta di interventi al governo da parte del lusso inglese. Durante un meeting tra i leader d’impresa britannici tenutosi a Londra, questa volta è stato Gerry Murphy, Presidente di Burberry dal 2018, ad appellarsi direttamente al primo ministro inglese Rishi Sunak per chiedere di ripristinare lo shopping esentasse per i turisti, dichiarando inoltre come la Brexit sia stata per il Paese non solo un “freno alla crescita” ma anche un “clamoroso autogol”.
Il numero uno della casa di moda britannica, si legge sul The Guardian, ha criticato fortemente la decisione del governo di eliminare i rimborsi Iva, spiegando come la manovra avrebbe lasciato il Paese a dover curare la ripresa economia più debole del post Covid-19, rispetto agli altri mercati, e come di conseguenza questa avrebbe reso il Regno Unito “la destinazione di shopping meno attraente d’Europa”. Stime riportate dal presidente del marchio e analizzate dalla maison stessa, che ha raccolto e confrontato i dati di vendita in tutta Europa, compresi quelli di Parigi, Milano e Monaco di Baviera.
Dalla platea, il manager ha incalzato il primo ministro definendo “alquanto perversa” la decisione passata, presa dallo stesso Sunak quando nel 2020 ricopriva la carica di cancelliere sotto il governo di Boris Johnson. “Vi chiedo, nello spirito di rendere la Gran Bretagna un ambiente più competitivo, nello spirito di promuovere la crescita – e non solo nell’industria del lusso, ma anche nei viaggi negli hotel, negli aeroporti e nelle compagnie aeree – di riconsiderare questa decisione”, ha dichiarato Murphy durante il suo intervento. “Chiedo a lei (primo ministro, ndr) e al cancelliere di rivedere la questione. È stata una decisione sbagliata presa per le giuste ragioni. Capisco gli imperativi fiscali, ma vi invitiamo a rivedere la situazione. L’uscita dall’Ue ha avuto un significativo effetto di attrito sul commercio, speriamo non per sempre, per tutte le ragioni da lei citate. Ma è il caso di dire che è un freno alla crescita. Quindi vi chiediamo di esaminare questo aspetto specifico. Si tratta di un autogol spettacolare, che può essere annullato da una decisione vostra o del cancelliere”.
Allo stesso evento, l’attuale cancelliere Jeremy Hunt ha però difeso la decisione di eliminare il rimborso dell’Iva, affermando che ha fatto risparmiare al Regno Unito circa due miliardi di sterline (oltre 2 due miliardi di euro). “Esaminerò tutte le prove indipendenti sull’impatto”, ha dichiarato Hunt in risposta. “A parità di condizioni, voglio attirare i turisti nel Regno Unito e voglio che spendano i loro soldi nel Regno Unito piuttosto che in altri Paesi. Ma al momento, l’evidenza è che sarebbe una cosa costosa da fare, il che significherebbe che le tasse dovrebbero aumentare”.
Downing Street aveva scelto di rinunciare al tax free nel 2020, quando il governo Johnson aveva parlato di “un’agevolazione trasmessa solo ai passeggeri e che, in alcuni casi, è uno sgravio non coerente con i princìpi fiscali internazionali”, decidendo di porre fine alle vendite esentasse all’interno di aeroporti, porti e stazioni Eurostar dall’inizio del 2021. Anche allora, la scelta aveva attirato dure critiche dal parte del mondo retail e del lusso, oltre che del turismo. Ad ottobre 2022 invece, lo stesso Hunt, poco dopo la nomina a cancelliere dello scacchiere durante lo scorso governo Truss, aveva annullato i piani del suo predecessore, Kwasi Kwarteng, per consentire lo shopping esentasse agli shopper stranieri. Le reazioni delle insegne di vendita al dettaglio non si erano fatte attendere: Paul Barnes, numero uno dell’ Association of International Retail, aveva parlato di una “mossa miope” che si basa su “proiezioni imprecise e incomplete”.