Continua la corsa delle maison internazionali per accaparrarsi le sedi della manifattura made in Italy. Questa volta si tratta di Burberry, a cui Pattern cede la business unit del plant torinese dedicata alla progettazione e produzione dei prodotti del marchio britannico. L’operazione non coinvolgerà nessuna delle altre aziende del gruppo sul territorio italiano. Il prezzo della cessione è stato pattuito tra le parti a 21 milioni di euro, cifra soggetta a eventuali revisioni in seguito alla chiusura del deal.
L’operazione permette la creazione di un headquarter torinese e quindi di un polo dell’outerwear tecnico in Piemonte, che si unisce al distretto dei tessuti di alto pregio biellese e a quello del novarese della produzione di ready-to-wear dei grandi brand del lusso, confermando il ruolo della regione come eccellenza dell’abbigliamento.
Pattern, dopo un percorso di crescita tramite acquisizioni che ha portato il Gruppo oggi a contare 12 aziende in 7 regioni italiane, ottiene così ulteriori risorse per continuare con maggior forza il proprio percorso di crescita industriale. Una volta perfezionata l’operazione, la società otterrà una maggiore disponibilità di risorse finanziarie, che il management intende destinare per proseguire la crescita del gruppo anche tramite ulteriori operazioni di M&A, a migliorarne la Pfn e a costruire il nuovo headquarter di Torino.
“Questo è un momento importante per il nostro territorio, per le persone e per la nostra azienda da cui nasce oggi il polo dell’outerwear tecnico del principale marchio inglese del lusso – ha commentato Luca Sburlati, CEO del gruppo Pattern, insieme ai fondatori e azionisti di maggioranza Francesco Martorella e Fulvio Botto -. Pattern cede la parte dedicata al cliente storico Burberry per costruire a Torino, nei prossimi 24 mesi, il nuovo headquarter del gruppo e avere le risorse per proseguire con sempre più efficacia il percorso di crescita, completamente industriale, investendo sul territorio italiano”.