Erano gli anni ’50 quando Eberhard & Co, da sempre incline alla ricerca tecnica e all’innovazione, decise di affrontare una delle sfide più appassionanti per l’uomo: quella con il mare e le sue misteriose profondità. Sono gli anni in cui la maison presenta la sua collezione Scafograf, arricchita nel corso degli anni e composta da modelli in acciaio resistenti alle immersioni fino a mille metri. Dopo le versioni con quadrante nero, blu e verde, il 2023 vede il lancio del quadrante in tonalità marrone, abbinato alla lunetta in ceramica dello stesso colore. “Torniamo a Ginevra, fuori dalla fiera di Watches and Wonders, in attesa di entrarci, con ogni probabilità, nel 2024”, ha raccontato a Pambianconews Mario Peserico, AD di Eberhard Italia. Il manager ha spiegato come il 2022 sia stato un anno di espansione sia per Eberhard & Co che per la sola divisone italiana. “Il 2022 è stato molto positivo – ha continuato Peserico -, ancor di più se si pensa che c’è stata una progressione ulteriore su un 2021 già in forte crescita. L’aumento globale è stato attorno al 23 per cento. Il mercato italiano ha segnato un +15% circa”. Il segno più ha riguardato tutte le linee di prodotto, con un’ottima ricezione delle novità. Il 2023 si è aperto in un solco altrettanto positivo.
Oggi l’azienda è presente in 20 Paesi, dall’Europa agli Stati Uniti, dal Far East al Medio Oriente. L’obiettivo ora è l’ulteriore rafforzamento della client base negli Stati Uniti e in Giappone. Eberhard & Co produce circa 16mila orologi l’anno. L’export dalla Svizzera verso il mercato italiano rappresenta il 40% del totale delle vendite. Nel nostro Paese la distribuzione raggiunge circa 200 punti vendita.
Con il ritorno nel novembre 2018 all’antica sede aziendale di La Chaux-de-Fonds, il palazzo costruito da Georges-Lucien Eberhard agli inizi del 20esimo secolo, la maison ha dato il via a una nuova fase della sua storia che prende spunto dall’heritage del brand per proiettarne i valori verso il futuro. Un ulteriore tassello in questa direzione è stata l’inaugurazione, nel 2019, del Museo Eberhard & Co all’interno della Maison de L’Aigle, che custodisce una selezione di circa un centinaio di segnatempo rappresentativi del patrimonio storico dell’azienda.
L’azienda non esclude di avviare in futuro un programma di certificazione del secondo polso, ma l’AD di Eberhard Italia precisa che “non è prioritario”. “Il secondo polso – riflette Peserico – non è solo esploso come valori, ma è esploso nell’immaginario: mancando molto spesso i modelli nuovi, perchè le grandi maison hanno delle liste d’attesa e perchè la supply chain ha vissuto anni complessi, ci si rivolge all’usato. È corretto ed è strategico puntare al controllo di questo mercato. Eberhard ha una produzione più ridotta, come quantitativi, rispetto ai grandi colossi. Lavoriamo per garantire la certificazione d’archivio per gli orologi storici, per garantire la rimessa a nuovo di tutti i nostri prodotti”.