Antonelli Firenze accelera sui propri obiettivi strategici. Il marchio femminile, nato nel 2001 come azienda di camicie-couture a poi ampliatosi nell’offerta fino ad abbracciare il total look nel 2013, è prossimo alla chiusura del fiscal year 2022-2023 con un tasso di crescita del 65%, a quota quasi 17 milioni di euro, come atteso e anticipato.
Ma spostare in avanti l’asticella di Antonelli Firenze è stata la campagna vendite della fall/winter 2023, appena conclusa e che ha evidenziato uno slancio di crescita del 41%, ben al di sopra delle previsioni aziendali. “Il risultato – ha raccontato a Pambianconews Marco Berni, amministratore delegato del marchio fiorentino – ci pone come obiettivo assolutamente conseguibile il raggiungimento nel prossimo esercizio dei 20 milioni di turnover che già ci eravamo posti per l’anno a venire”.
Prosegue sottolineando Berni: “Ciò che è rilevante è il trend: noi passeremmo così da dieci a venti milioni in due anni, dal ritorno ai nostri livelli pre-Covid”. Un incremento del 100%, dunque un vero e proprio raddoppio per i ricavi del brand di womenswear, che potrebbe rivelarsi anche superiore sulla base dei numeri che metterà a segno la spring/summer 2024.
I mercati che hanno registrato gli incrementi più grossi, a ricalcare quanto emerso con la stagione precedente, sono quello domestico (+53%), i Paesi dell’ex Unione Sovietica (+70%) e il mercato americano (+41 per cento).
Sull’onda della performance messa a segno dall’ultima campagna vendite, il marchio si mostra ora attratto dalla possibilità di esplorare nuovi mercati (tra cui l’Estremo Oriente), puntando dunque anche un’espansione geografica oltre che “all’incremento del numero di clienti e dell’ordine medio”, ricorda Berni. Se ora il “resto del mondo” pesa il 3%, l’obiettivo è incrementarlo, potenziando soprattutto il peso gli Stati Uniti, che ora da soli rappresentano una quota pari all’8 per cento.
Durante la stagione Antonelli Firenze ha suggellato anche l’ingresso in ulteriori department store: Rinascente (nelle piazze di Milano, Firenze, Torino e quella doppia di Roma), Globus in Svizzera e Babochka in Russia, a San Pietroburgo, che si sono affiancati a un parterre che includeva già Mercury, Breuninger, KaDeVe Berlin e Jelmoli Zurich.
“Il nostro prodotto sta quindi diventando attrattivo anche per i department stores, proprio per questo stiamo valutando il debutto in mercati ancora inesplorati”, ha spiegato l’imprenditore.
La prossima tappa è ora rappresentata dal bilancio semestrale che arriverà il prossimo 30 settembre, da cui dipenderanno le sorti del piano di opening tutto italiano tracciato dal marchio. Requisiti minimi diventano 21 milioni di ricavi ed ebitda del 18-19% già sui primi sei mesi del fiscal year.