Ivy Park, la linea inclusiva di abbigliamento athleisure della superstar americana Beyoncé, delude le aspettative di Adidas. L’indiscrezione arriva dalle pagine del Wall Street Journal, secondo cui nel 2022 le vendite della label, in orbita al gruppo tedesco, hanno evidenziato un calo del 50% a 40 milioni di dollari (circa 37 milioni di euro), molto al di sotto dei 250 milioni fissati da Adidas come obiettivo.
“La nostra partnership è forte e di successo – ha replicato il numero due dello sportswear mondiale, in una dichiarazione inviata via e-mail a Business of Fashion -. In linea con il sodalizio strategico con lvy Park, continuiamo a essere ispirati da una visione collettiva e siamo orgogliosi del lavoro svolto insieme. Per policy, non divulghiamo i dati finanziari per singole categorie di prodotti”. Nessun commento, invece, dall’entourage di Beyoncè, di recente entrata nella storia della musica come artista più premiata di sempre ai Grammy Awards.
Il brand Ivy Park è stato creato dalla celebrity nel 2016, in partnership con Philip Green, allora proprietario dell’insegna ingelse Topshop, per poi essere acquistato interamente da Beyoncé nel 2018. La collaborazione con Adidas è iniziata invece nel 2019. Per la sua linea di abbigliamento, Beyoncé riceve circa 20 milioni di dollari come compenso annuale.
Il contratto tra la pop star e il gruppo di Herzogenaurach scadrà a fine 2023. Al momento, riferisce sempre il Wall Street Journal, i top manager di Adidas starebbero valutando il rinnovo. Le ombre gettate sulla redditività della partnership con Beyoncé arrivano a qualche mese di distanza dalla rottura ufficializzata da Adidas con Kanye West. Secondo la società di servizi finanziari Ubs “le vendite delle sneakers della collaborazione Adidas-Yeezy erano cresciute del 31% a quasi 1,7 miliardi di dollari nel 2021, rappresentando quasi il 7% delle entrate annuali di Adidas e portando a 191 milioni di dollari le royalties di Yeezy”.