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Resale, mercato globale da 120 mld $. Nel 2023 i capi ‘pre-loved’ saranno il 27% del guardaroba

Resale, mercato globale da 120 mld $. Nel 2023 i capi ‘pre-loved’ saranno il 27% del guardaroba

Di Giulia Sciola
6 Ottobre 2022

Si moltiplicano le conferme sull’espansione del mercato resale. Le ultime arrivano da una ricerca realizzata da Boston Consulting Group (BCG) e Vestiaire Collective, secondo la quale il valore del mercato della rivendita di moda oggi è compreso tra i 100 e i 120 miliardi di dollari (tra i 101 e i 121 miliardi di euro) in tutto il mondo, ossia più del triplo rispetto al 2020. Il mercato del second hand rappresenta già dal 3% al 5% dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori e potrebbe crescere fino al 40%, tanto che si prevede che nel 2023 i pezzi ‘pre-loved’ costituiranno il 27% degli armadi. A fare da traino, spiega lo studio diffuso da Ansa, sono i consumatori della Generazione Z, che sarebbero i più propensi ad acquistare (31%) e vendere (44%) articoli di seconda mano, seguiti dai Millennials. Il report si basa su due indagini globali condotte su 6mila consumatori nel 2020 e su 2mila consumatori nel 2022, per comprendere meglio il loro approccio al mercato della rivendita. “È ormai certo che i consumatori hanno abbracciato la seconda mano e stanno cambiando il modo in cui acquistano e vendono i loro vestiti – ha affermato Sarah Willersdorf, responsabile globale del settore lusso presso Boston Consulting Group e coautrice del report -. Per i marchi, entrare in questo mercato costituisce un’enorme opportunità per attrarre clienti nuovi e già esistenti, motivati da sostenibilità, convenienza ed esclusività”. Scegliere capo pre-loved, inoltre, va nella direzione di una maggiore sostenibilità degli acquisti. Da non trascurare anche la possibilità di ‘mettere le mani’ su un pezzo unico.

A fare notizia, la scorsa primavera, erano state stime riguardanti gli Stati Uniti: il mercato a stelle e strisce dei beni di seconda mano dovrebbe crescere del 24% nel 2022 e raddoppiare il suo valore entro il 2026, fino a raggiungere 82 miliardi di dollari. Queste cifre arrivano dal Resale Report 2022 di GlobalData e ThredUp, una delle principali piattaforme di rivendita online di abbigliamento, scarpe e accessori. Qui emerge come gli stessi rivenditori si apprestino a far diventare i beni di seconda mano il proprio core-business. ThredUp prevede infatti che entro il 2031 marketplace come Poshmark o The RealReal rappresentino il 18% del settore dell’abbigliamento. La reazione dei consumatori sembra essere positiva calcolando che circa il 62% dalla Gen Z e dei Millennials cerca beni di seconda mano prima di acquistarne di nuovi.

L’interesse dei consumatori permette di inquadrare gli accessori di lusso come nuovo bene rifugio: player come Christie’s e Sotheby’s stanno ampliando la loro offerta in questo segmento, utilizzando borse e gioielli proprio per attirare una fascia di clienti più giovani. La stessa Vestiaire Collective in estate ha segnato un nuovo record di vendite grazie all’acquisto da parte di un utente di una borsa di Hermès per 158mila euro. A sedurre i consumatori con item d’archivio ci sono ovviamente maison come Louis Vuitton, Dior, Prada, Gucci e, appunto, Hermès. “Le borse classiche o senza tempo – ha sottolineato Sophie Hersan, co-fondatrice di Vestiaire Collective – sono un investimento sicuro in quanto non passano mai di moda e non perdono mai valore”.

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