Nike dice addio alla Russia, ultimo atto di un distacco maturato negli ultimi mesi in risposta al conflitto in corso in Ucraina. Se a marzo il colosso Usa dello sportswear aveva già annunciato la decisione di sospendere temporaneamente tutte le operazioni in Russia (precisando che i negozi ancora aperti erano gestiti da partner indipendenti.), un’ulteriore conferma verso quella direzione è poi arrivata a maggio, quando Nike ha comunicato di non aver rinnovato gli accordi commerciali con il suo più grande franchisee in Russia, Inventive Retail Group.
Ieri la conclusione: il gigante dello sportswear ha infatti comunicato a Reuters di aver deciso di uscire completamente dal mercato russo, unendosi ad altri brand occidentali come McDonald’s e Renault. “Nike ha deciso di lasciare il mercato russo. La nostra priorità è garantire il pieno sostegno ai nostri dipendenti mentre ridimensioniamo responsabilmente le nostre attività nei prossimi mesi”, ha dichiarato il gigante dello swoosh in un comunicato.
Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa, molte aziende straniere hanno deciso di accelerare la loro strategia di exit per la possibilità che nelle prossime settimane vengano approvate nuove leggi che consentano a Mosca di sequestrare beni e imporre sanzioni penali.
Solo qualche giorno fa anche il brand spagnolo Mango ha dichiarato, riporta Modaes, di essere in trattative con i partner locali per cedere i negozi che aveva chiuso a marzo e smettere definitivamente di operare per via diretta in Russia.
Anche i competitor di Nike, come Adidas e Puma, a marzo avevano chiuso i negozi e sospeso le operazioni in territorio russo, mentre Reebok sembra essere in trattativa con il rivenditore turco di scarpe FLO Magazacilik per cedere più di 100 negozi del marchio in Russia.