Non si arrestano le controversie legali tra i giganti dello sportswear in tema di brevetti. L’ultima in ordine di tempo è quella di Adidas che ha fatto causa alla competitor Nike per una presunta violazione dei suoi brevetti sulle applicazioni da mobile e i tool di shoe-fitting. Si tratta della prima causa federale intentata da Adidas nei confronti della sua rivale nel mondo delle calzature sportive.
Nello specifico, la causa intentata presso il tribunale federale del Texas orientale sostiene che le app mobili Run Club, Training Club e Snkrs di Nike e il sistema Adapt per la regolazione della vestibilità delle sneaker violano nove brevetti targati Adidas per il monitoraggio degli esercizi di fitness, un sistema di ‘calzature intelligenti’ e svariate altre tecnologie riconducibili al marchio.
Adidas ha affermato di avere alle spalle una storia di sviluppo di tecnologie per il fitness mobile, tra cui l’implementazione della “prima scarpa da corsa intelligente al mondo” nel 2004, il “primo sistema di allenamento completamente integrato che combina sensori inseriti nelle calzature e dispositivi indossabili” nel 2005 e app di allenamento personale a partire dal 2008.
La controversia arriva in seguito alle denunce dello scorso dicembre da parte di Nike contro la società presso il tribunale federale dell’Oregon e presso la Us International Trade Commission, dove ha accusato le scarpe di Adidas di aver violato i brevetti relativi al design della sua sneaker Flyknit.
Intanto, contro il brand delle celebri ‘Three stripes’ si è scagliato il rapper e imprenditore Kanye West, che sui propri profili social ha accusato Adidas di avere plagiato alcuni modelli di scarpe della sua label Yeezy, celebre anche per la partnership con Gap. In particolare, la star ha condiviso una foto dei sandali Adilette 22 di Adidas, andati sold out nel mese di maggio, che avrebbero una somiglianza sospetta con le Yeezy Slides. Nel post Ye, così il rapper si fa chiamare, si è rivolto anche al CEO di Adidas, Kasper Rørsted, nell’intento di difendere “il mondo dello streetwear e tutti coloro che ci lavorano e lo seguono”.