Sono 200 milioni i capi che H&M si è impegnata a tracciare entro la fine del 2022. L’obiettivo si inserisce nell’ambito del programma Textile Genesis del colosso svedese del fast fashion, piattaforma basata su blockchain per monitorare la tracciabilità dei prodotti dalle fibre all’indumento finito.
La nuova espansione dell’iniziativa “garantirà un elevato livello di tracciabilità”, ha affermato H&M, fino al 20% dei materiali impiegati dall’azienda in termini di volume. L’obiettivo a lungo termine, si legge su The Business of Fashion, è poi quello di progredire ulteriormente, aumentando la quota di pezzi tracciati.
Il potenziamento di Textile Genesis arriva in un momento in cui è diventato quanto mai urgente offrire ai consumatori una panoramica trasparente sulla catena di fornitura di capi e accessori, ricostruendone la storia produttiva in termini di impatto ambientale e responsabilità sociale.
Il programma targato H&M, inoltre, che nel 2020 ha ricevuto il ‘Global Change Award’, fa parte dell’elenco di aziende che sono ricorse alla blockchain come strumento per porre l’attenzione sulla propria supply chain, attraverso un token chiamato ‘Fibercoin’ in grado di tracciare i materiali coinvolti nel processo produttivo.
Un processo affatto semplice, che implica l’inserimento dei fornitori lungo tutta la catena di approvvigionamento all’interno della piattaforma, con la garanzia che le informazioni siano corrette e attendibili e un dispendio economico che non tutti i marchi e produttori possono affrontare.