Mido è ai blocchi di partenza. Da domani e fino a lunedì 2 maggio la manifestazione internazionale dedicata al mondo dell’eyewear aprirà le porte agli espositori e ai visitatori di tutto il mondo per la prima edizione in presenza a Rho Fiera Milano dopo due anni di stop dovuti all’emergenza sanitaria.
Saranno presenti oltre 660 espositori da 45 Paesi tra cui Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna, Corea, Giappone e visitatori provenienti da 50 paesi; 5 padiglioni e 8 aree espositive (Fashion Discrict, Lenses, Design Lab, More!, FAiR East, Lab Academy, Start Up e Tech) che accoglieranno tutta la filiera dell’occhialeria. Oltre 20 tra incontri e workshop dedicati alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti del settore allo spazio OttiClub. È prevista una piattaforma digitale B2b a disposizione degli operatori presenti e di chi non può ancora viaggiare. Innovazione consapevole, bellezza sostenibile, modern vintage e minimalismo visionario: sono queste le parole chiave dei trend dell’eyewear primavera/estate 2023 declinate in tre macro trends: Design-Wise, Soul Space e Full Spectrum e che si potranno vedere a Mido.
In concomitanza con l’inizio della fiera milanese sono stati resi noti i dati Anfao relativi all’anno 2021 e le previsioni per il 2022. Grazie alla sua forte propensione internazionale, l’occhialeria italiana è stata tra i settori che meglio hanno saputo reagire nel 2021, riportando i suoi valori ai livelli pre-crisi; nel mercato interno, invece, le tensioni inflattive e l’incertezza hanno pesato ancora tanto sulla domanda, soprattutto di occhiali da sole.
La produzione dell’occhialeria italiana nel 2021 è stata di 4,17 miliardi di euro, in crescita del 35% rispetto al 2020 e del 4,5% rispetto al 2019. Il saldo totale dei produttori è leggermente calato di una dozzina di unità e si è attestato a 848 aziende a livello nazionale, l’1,4% in meno rispetto all’anno precedente (-3,5% inferiore rispetto al 2019). Sul fronte occupazionale il settore chiude con 18mila addetti, in calo dello 0,6% rispetto al 2020.
Le esportazioni di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbono circa il 90% della produzione del settore, sono cresciute del 39,2% sul 2020 e del 3,4% rispetto al 2019, superando di poco i 4 miliardi di euro. L’export degli occhiali da sole nel 2021 ha fatto segnare una variazione tendenziale dell’1,6% attestandosi a oltre 2,6 miliardi di euro. Le esportazioni di montature hanno segnato, invece, una crescita dell’8,1%, arrivando a 1,3 miliardi di euro. Le difficoltà di reperimento delle materie prime, i tempi di consegna e i fenomeni di backshoring già avviati, hanno inciso sulle importazioni che si sono fermate a 1,1 miliardi di euro, a -4,5% rispetto ai valori del 2019. La bilancia commerciale dell’occhialeria italiana incrementa quindi il suo attivo (2,664 miliardi di euro il saldo export-import nel 2021).
L’area di riferimento per le esportazioni dell’occhialeria resta sempre l’Europa; nel 2021 la quota di esportazioni si è rimasta costante assorbendo circa il 50% di tutto l’export del settore, con una crescita tendenziale del 5,6% sul 2019. In America la quota delle esportazioni dell’occhialeria italiana nel 2021 si è incrementata arrivando sino ad assorbire più del 36% dell’intero export del comparto. A causa della ridotta mobilità internazionale, la quota dell’export italiano rivolto all’area asiatica si è così fermata al 12% (era oltre il 16% nel 2019); la variazione tendenziale dell’export nel 2021 è stata quindi negativa, segnando un -22,7% rispetto al 2019. L’Africa rimane un’area che assorbe una quota di esportazioni del settore inferiore al 2%, in Oceania, che resta un’area marginale con una quota inferiore allo 0,5%, le esportazioni italiane di occhiali da sole e montature nel 2021 sono cresciute del 9,4% in valore rispetto al 2019. Considerando le esportazioni mondiali di occhiali da sole e montature, che nel 2021 hanno raggiunto poco meno di 18 miliardi di euro (-1,3% rispetto al 2019), la quota di mercato in valore riferibile all’Italia è di circa il 22%, dietro alla Cina. Se considerassimo la sola quota relativa al prodotto di fascia alta le esportazioni italiane sarebbero sempre al primo posto con una quota a valore di poco superiore al 70 per cento.
Se le esportazioni hanno superato i valori del 2019, nel mercato domestico, nonostante il grande recupero sul 2020, resta ancora il gap da recuperare. I consumi, monitorati da GfK nel canale specializzato di ottica, hanno registrato delle ottime performance rispetto al 2020 (+17%) e una leggera flessione rispetto al 2019 (-0,5%) fermandosi a circa 3 miliardi di euro. Nello specifico i consumi degli occhiali da sole nel 2021 nel canale ottico è calato del 23% in valore rispetto al 2019. Ottimo recupero anche sul 2019, invece, per le componenti dell’occhiale da vista: montature (+6,3%) e lenti oftalmiche (+9,1%).
Le previsioni per il 2022 effettuate sulle esportazioni da Anfao sulla base dei dati ad oggi a disposizione proiettano risultati mensili positivi, ma a cifre più contenute a partire da aprile. Il primo semestre del 2022 potrebbe chiudere intorno al 9-10% in più di esportazioni rispetto al 2021 (in termini di valore circa 222 milioni in più) mentre il secondo semestre del 2022 potrebbe arrivare a registrare per le esportazioni un +0,5% in valore rispetto al 2022. Complessivamente la previsione sulle esportazioni dell’occhialeria italiana nel 2022 potrebbe attestarsi intorno a una crescita di circa il 4-5 per cento. Per quanto riguarda il mercato interno la previsione per fine anno si attesta a una sostanziale stabilità rispetto al 2021 (+0,5%).