Esprit si attende un comeback alla reddittività. Dopo un rosso che dura dal 2017, il rivenditore di moda quotato a Hong Kong stima di chiudere l’anno al 31 dicembre con profitti per circa 370 milioni di dollari di Hong Kong (circa 43 milioni di euro). In una dichiarazione pubblicata su Business of fashion, il presidente Christin Chiu ha attribuito l’inversione di tendenza degli utili all’aumento delle vendite, soprattutto online, insieme a un margine di profitto lordo più elevato e al miglioramento dei controlli dei costi e della gestione dell’inventario.
Esprit ha cambiato il suo esercizio finanziario, modificando la data di chiusura dal 30 giugno al 31 dicembre a partire dall’esercizio chiuso il 31 dicembre 2020. Nel semestre chiuso il 31 dicembre 2020 la società aveva riportato una perdita di 414 milioni di dollari di Hong Kong.
“Abbiamo gettato le basi per dare nuova vita al business”, ha dichiarato il CEO William Pat in una nota -. “Con una nuova visione collettiva, Esprit entrerà in una nuova era di crescita”. Il retailer avvierà inoltre una nuova strategia incentrata sul canale online che prevede anche il ritorno sul mercato asiatico.
Esprit ha attraversato due anni di profonda ristrutturazione dopo aver chiuso le sue attività in Asia nell’aprile 2020, in Cina, Singapore, Malesia, Taiwan, Hong Kong e Macao, e concentrando la sua attività solo in Europa. Nel giugno 2020 poi, Karen Lo Ki-Yan ha rilevato la maggior parte del capitale di Esprit. Alla fine dello stesso anno, sia l’allora CEO dell’azienda, Anders Kristiansen, sia il CFO, Johannes Schmidt-Schultes, lasciarono il gruppo.