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DA ELIMINARE

(ph. @nimplemade / Unsplash)

Il Covid frena Armani ma Pitti e Cnmi confermano gli eventi

Di Marco Caruccio
4 Gennaio 2022

L’aumento dei contagi da Covid-19 inizia ad influenzare anche il calendario dei prossimi eventi di settore. Oggi Armani ha comunicato la cancellazione delle sfilate maschili Emporio Armani e Giorgio Armani autunno/inverno 2022-23 e della sfilata Giorgio Armani Privé primavera/estate 2022, previste rispettivamente durante l’imminente edizione di Milano Moda Uomo (14-18 gennaio) e nei giorni parigini dedicati alla haute couture (24-27 gennaio).
“La decisione – recita una nota inviata dalla maison – è stata presa a malincuore dallo stilista, dopo un’attenta riflessione, in considerazione del peggioramento della situazione epidemiologica. La sfilata rimane, come ha più volte dichiarato lo stilista, un momento fondamentale e insostituibile, ma la tutela della salute e della sicurezza di collaboratori e pubblico è ancora una volta prioritaria”.

In seguito alla dichiarazione di Armani anche Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale Moda Italiana ha veicolato una comunicazione in merito. “Come Camera Nazionale della Moda Italiana non possiamo che comprendere la decisione presa dal signor Armani di annullare la sua sfilata, una scelta coerente con il suo l’approccio alla pandemia e alla sua visione. Per quanto riguarda la prossima Milano Fashion Week Men’s collection 14/18 gennaio 2022 confermiamo che alla luce del Decreto Legge 221 del 24 dicembre 2021 e del Consiglio dei Ministri del 30 dicembre 2021 sono permesse sia le sfilate che le attività (presentazioni ed eventi) in presenza di ospiti purché siano applicate procedure e protocolli tesi ad evitare la diffusione del contagio da Covid-19″. Il manager conferma quindi che la fashion week si svolgerà nel rispetto delle normative e restrizioni vigenti che prevedono il controllo del green pass rafforzato ed utilizzo di mascherina Ffp2 per tutti i partecipanti. “Stiamo inoltre ultimando l’aggiornamento (n.4) del nostro documento – continua Capasa – ‘Indicazioni operative per la redazione di protocolli per la tutela della Salute e Prevenzione del Rischio da contagio Covid-19 nella realizzazione di Sfilate di Moda’, redatto in collaborazione con le Autorità Competenti con verifica congiunta delle ultime restrizioni normative richieste dal Governo e verrà inviato nei prossimi giorni a tutti i brand partecipanti alla settimana della moda. É possibile che nei prossimi giorni il calendario della fashion week possa prevedere alcuni cambiamenti nella massima collaborazione coi brand che partecipano alla nostre settimane della moda e con la sempre massima attenzione alla situazione sanitaria complessa che il nostro Paese sta vivendo. Alcuni eventi che ad oggi non sarà possibile realizzare come originariamente immaginati, potranno essere annullati o posticipati. Le Fashion Week di Milano in questi anni di pandemia sono state riconosciute dagli addetti ai lavori, a livello internazionale, come quelle in cui si sono sentiti più sicuri e tutelati, anche grazie al nostro costante lavoro con le Istituzioni, in primis il Comune di Milano. É nostra intenzione proseguire in questa direzione, confermando una fashion week in presenza ed in sicurezza, che potrà essere seguita in tutto il mondo attraverso la piattaforma milanofashionweek.cameramoda.it”.

Poco dopo è arrivata una dichiarazione di Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine: “A una settimana dall’apertura di Pitti Uomo e di Pitti Bimbo (11-13 gennaio, ndr) i lavori in Fortezza da Basso vanno avanti con rigorose misure di sicurezza con protocolli ancor più stringenti di quanto previsto dalle norme più recenti, sia durante gli allestimenti sia nei giorni di fiera. Molte collezioni sono negli spazi espositivi e in tutti i padiglioni si stanno montando gli stand e le strutture per i servizi. Alcuni espositori sono in difficoltà, non possiamo nasconderlo: le criticità maggiori si riscontrano in quelle aziende che, a prescindere dalla loro dimensione, si trovano strette tra casi di positività, quarantene e isolamenti fiduciari. In queste ultime settimane avevamo messo in conto che tutto ciò avrebbe potuto influire in alcuni casi sulla partecipazione al salone, ma i numeri complessivi a oggi tengono, anche sui fronti dei compratori e della stampa. Il punto è che Pitti Immagine ha fatto una scelta  sin dall’inizio della pandemia: restare vicini alle aziende, ai compratori, cercare l’interesse dell’intero sistema moda. E da allora a quella scelta siamo rimasti fedeli, adattandoci all’evoluzione della situazione generale, mettendo sotto pressione l’azienda e i suoi conti. Abbiamo fatto patti trasparenti con i nostri clienti, rassicurati dalla positiva esperienza di giugno. In fin dei conti ci ispiriamo alle scelte del nostro Governo, che ha deciso di conciliare a ogni costo l’irrinunciabile tutela della salute collettiva con l’indispensabile tutela delle attività economiche, condizioni necessarie l’una per l’altra”.

A febbraio 2020 Giorgio Armani è stato il primo a scegliere di sfilare a porte chiuse in seguito al diffondersi della pandemia di Coronavirus in Italia. A settembre dello stesso anno la sfilata co-ed primavera/estate 2021 del brand Giorgio Armani è stata trasmessa integralmente in televisione, in prima serata su La7. Lo stilista ha anche scritto una lettera di ringraziamento agli operatori sanitari e, in occasione delle festività natalizie del 2020, aveva scelto di comunicare direttamente con gli abitanti del capoluogo lombardo attraverso maxi affissioni che riportavano le sue parole: “Io ci sono per Milano con i milanesi con sentimento”.
Nel 2021 la maison ha prevalentemente scelto modalità di presentazione phygital grazie alla diminuzione dei contagi. In concomitanza con l’Expo il 26 ottobre Giorgio Armani ha anche sfilato negli Emirati Arabi Uniti per celebrare il decimo anniversario dell’apertura degli Armani Hotel di Milano e Dubai.

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