Il canale online sostiene la ripresa di Urban Outfitters, ma non basta per rassicurare il mercato. Le azioni della società statunitense, cui fanno capo l’omonima etichetta, Anthropologie e Free people, sono infatti crollate dopo che i risultati del terzo quarter hanno messo in evidenza un calo delle vendite nei negozi.
Urban Outfiters ha registrato nel periodo risultati con segno più sia in termini di ricavi sia di profitti. Nel dettaglio, il giro d’affari totale per i tre mesi terminati il 31 ottobre è stato di 1,1 miliardi di dollari (980 milioni di euro), in aumento del 16,7% rispetto all’anno precedente e del 14,6% rispetto a due anni fa, prima della pandemia. Gli utili sono stati pari a 88,9 milioni di dollari (78,9 milioni di euro), in aumento del 15,8% rispetto a un anno fa e in anticipo del 59,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’utile diluito per azione è stato di 89 centesimi, cinque centesimi in più rispetto agli 84 centesimi previsti dagli analisti.
“Le vendite comparabili del segmento retail – si legge in una dichiarazione – sono aumentate del 14% sostenute da una forte crescita double digit del canale digitale, che ha parzialmente compensato il calo delle vendite al dettaglio, ridotte a causa del calo del traffico nei negozi”. Tale flessione sembra aver impaurito gli investitori, visto che dopo la pubblicazione dei risultati le azioni sono scese di oltre il 10 per cento.
Dall’inizio dell’anno, Urban Outffiters ha registrato un fatturato netto di 3,22 miliardi di dollari, in crescita del 36,2% rispetto ai 2,36 miliardi di dollari dello stesso periodo di nove mesi dell’anno precedente e del 14,3% rispetto ai 2,8 miliardi di dollari di due anni fa. L’utile netto per il periodo è stato di 270 milioni.