La vicenda di Brooks Brothers, tornata recentemente in mani americane dopo l’istanza di fallimento dello scorso luglio, non ha ancora fine. Secondo il Financial Times, il gruppo Tal Apparel, un produttore di abbigliamento di Hong Kong, ha citato in giudizio Claudio Del Vecchio (figlio di Leonardo, fondatore di Luxottica) e suo nipote Matteo, nonché la finanziaria Delfin, che ha quote di EssilorLuxottica, Mediobanca e Generali, chiedendo 100 milioni di dollari di danni. L’accusa nei confronti della famiglia Del Vecchio è di aver “sabotato” potenziali offerte d’acquisto per Brooks Brothers, e di aver costretto la catena di abbigliamento maschile statunitense al fallimento per evitare di pagare decine di milioni di dollari all’unico investitore esterno del marchio controllato dalla famiglia italiana, il gruppo cinese Tal Apparel.
Secondo quanto riportato dal quotidiano economico, Tal Group avrebbe investito 100 milioni di dollari in Brooks Brothers nel 2016 solo dopo che Claudio e Matteo Del Vecchio avevano accettato di rendere a Tal per intero il suo investimento nel caso in cui avessero venduto il marchio di camicie per uomo per meno della valutazione di 652 milioni di dollari dell’acquisto. Fonti vicine a Claudio e Matteo Del Vecchio hanno smentito le accuse, mentre Delfin non ha commentato.
Nel luglio 2020, Brooks Brothers ha annunciato il ricorso al Chapter 11 e l’agosto successivo Sparc Group, realtà nata da una joint venture tra Abg-Authentic Brands Group e Simon Property Group si è aggiudicata la società di Claudio Del Vecchio nella procedura di vendita dopo aver aumentato la propria offerta da 305 a 325 milioni di dollari.
Brooks Brothers era stata rilevato nel 2001 da Del Vecchio per 225 milioni di dollari. Il giro d’affari annuale di Brook Brothers si aggira sul miliardo di dollari.