L’exporto di orologi svizzeri segna un deciso aumento nel mese di marzo, con livelli che hanno superato quelli precedenti alla pandemia. A spingere la performance del mese scorso sono stati il mercato cinese, ma anche un effetto base dovuto al forte calo del corrispondente periodo del 2020. Stando ai dati della Fédération de l’industrie horlogère suisse nel terzo mese del 2021 le esportazioni si sono attestate a 1,9 miliardi di franchi (circa 1,7 miliardi di euro), in crescita del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In termini di volumi la progressione è stata pari al 34%, per 1,2 milioni di pezzi.
Nel mese di febbraio l’export di orologi svizzeri si era attestato a 1,59 miliardi di franchi, con una flessione lieve (-0,3%) rispetto a un anno prima.
La Federazione ha spiegato come il rimbalzo di marzo 2021 fosse atteso, considerata la marcata flessione di marzo 2020, periodo penalizzato dalla prima fase di lockdown legata alla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il dato di marzo 2021 è comunque superiore anche a quello dello stesso mese del 2019: l’incremento rispetto a due anni fa è di oltre sette punti percentuali.
L’intero primo trimestre 2021 evidenzia una crescita in rapporto al 2020 (+7%) e un lieve calo (-1%) sul 2019.
Quanto all’andamento dei primi sei mercati di rifetrimento per il settore, marzo ha visto il balzo del +100,5% della Cina, il +13% degli Stati Uniti, il +30% di Hong Kong, il +22% di Singapore. Stabile il Regno Unito (+0,3% ), mentre il Giappone lascia sul terreno l’11 per cento.