Petit Bateau ha annunciato il debutto di una nuova strategia, in linea con gli obiettivi promossi dal presidente Guillaume Darroussez, in carica da luglio 2020. Al centro, accessibilità, sviluppo digitale e sostenibilità.
“Tutti meritano la qualità Petit Bateau – ha dichiarato la griffe delle piccole culotte e delle t-shirt a righe nata nel 1893 a Troyes -. Per questo, abbiamo deciso di rendere i nostri capi ancora più accessibili, pur mantenendoli altamente resistenti al tempo e all’usura. Da oltre 120 anni, Petit Bateau realizza capi di qualità così elevata da durare una vita intera, e anche di più. Vedere i nostri capi tramandati di generazione in generazione ci riempie d’orgoglio. Ed è per noi un modo di favorire insieme un futuro più sostenibile. Oggi, in tempi così difficili, siamo ancora più impegnati a creare prodotti durevoli che siano accessibili a tutti. Da oggi, infatti, le politiche di prezzo vengono allineate tra Francia e Italia”.
È questa la principale novità, che segna un calo del 18% dei prezzi in Italia, il primo Paese a essere interessato dalla nuova campagna ambasciatrice della “qualité pour tous“. “Anche nel mondo del bambino c’è bisogno di guardare oltre, immaginare il futuro – ha spiegato a Il Sole 24 Ore Giorgia Serriello, direttrice di Petit Bateau per l’Italia, dove il marchio è presente fin dagli anni 60 -. Abbiamo ascoltato con attenzione i nostri clienti, sia i bambini sia i genitori. Oggi siamo in un momento di piccola rivoluzione”.
Lo sviluppo digitale rientra tra le priorità del marchio, che attualmente realizza online il 30% delle vendite, “ma i negozi, con i servizi e il nostro rapporto stretto con i clienti, resteranno centrali, anche quelli della rete wholesale, che genera circa il 30% dei nostri ricavi e che stiamo seguendo con sempre più attenzione”, ha proseguito Serriello. Si inseriscono in questa prospettiva i servizi ‘click and collect’, per ordini fatti online e ritirati in negozio, e ‘store plus’, per comprare in negozio i prodotti disponibili sulla piattaforma web.
L’azienda, divenuta un punto di riferimento per gli amanti del comfort in puro cotone di qualsiasi età, porta avanti una politica di sviluppo sostenibile in tutte le fasi di fabbricazione attraverso il risparmio dell’acqua e dell’energia, l’utilizzo di coloranti atossici, imballaggi biodegradabili e il riciclaggio dei rifiuti per un impatto ambientale minimo. Un passo avanti in questa direzione è rappresentato da ‘second main’, ” il servizio di ri-vendita dei capi, sia usati sia usciti dalla fabbrica con lievissimi difetti, anche in store, con un corner dedicato. Si tratta di un progetto pilota, che parte dalla Francia, ma siamo pronti a svilupparlo anche altrove”, ha concluso la manager.