A distanza di una settimana dal devastante incendio che nella notte tra l’1 e il 2 aprile ha distrutto Vsl – Valentino shoes lab, il calzaturificio di Bucine, in provincia di Arezzo, la maison romana si prepara a ripartire. È stato infatti definito, in collaborazione con i sindacati di categoria, un piano di azione per agire nell’immediatezza con una soluzione temporanea che consenta ai dipendenti dell’azienda di calzature di rientrare al lavoro e riattivare la produzione, dopo che sono andate in cenere 38mila paia di scarpe tra prodotto finito e semilavorato.
“Sono commosso e colpito dalla solidarietà nata all’interno della nostra azienda, e non solo, a seguito dell’incendio che ha distrutto una delle nostre eccellenze manifatturiere”, ha dichiarato il CEO Jacopo Venturini, ringraziando l’AD di Prada, Patrizio Bertelli, per aver messo a disposizione dell’azienda uno stabilimento a pochi km di distanza dal sito produttivo. “Abbiamo l’ambizione di ritornare a produrre, più o meno con gli stessi ritmi che avevamo prima dell’incidente, già a partire dal mese prossimo – ha aggiunto -. Questo obiettivo è diventato possibile grazie a diverse iniziative che, implementate congiuntamente, ci consentiranno di produrre regolarmente una buona parte degli ordini stagionali”.
La maison romana, che continuerà a gestire la situazione di emergenza in un orizzonte temporale di almeno 1 anno, ha organizzato il riavvio dell’operatività manifatturiera in tre location. Una parte nella fabbrica Vfs di Montelupo Fiorentino, predisponendo un doppio turno e una nuova organizzazione del lavoro artigianale; una parte presso lo stabilimento (ex Lamos) di proprietà di Prada che ospiterà i processi di realizzazione, manovia e finissaggio delle calzature donna; infine, una parte più ristretta del personale verrà ricollocata all’interno del polo logistico Vsl adiacente alla struttura precedentemente funzionante.