La bufera social investe Guess e costringe il marchio americano a una clamorosa retromarcia. Alcuni giorni fa, infatti, il brand statunitense di abbigliamento è stato accusato di aver palesemente copiato il design di una borsa Telfar, marchio black-owned fondato e disegnato nel Queens da Clemens Telfar, il cui slogan recita “It’s not for you, it’s for everyone”. A farlo notare sono stati alcuni utenti, prima su Twitter e poi su Instagram, che con i loro post virali hanno portato Guess a ritirare la borsa in questione dai propri canali e dai rivenditori come Macy’s e Hudson’s Bay. Secondo il New York Times, Clemens era a conoscenza dell’esistenza della borsa da febbraio, ma avrebbe deciso di non intraprendere alcuna azione legale contro Guess, poiché non solo sarebbe stato costoso, ma avrebbe attirato un’attenzione indebita su una copia che ritenevano non rappresentasse una minaccia per le loro vendite.
Dopo la bufera scatenata sui social, in cui Guess è stata accusata più volte di razzismo, l’azienda americana ha affermato in una nota che “Signal Brands, licenziatario delle borse di Guess, non desidera creare alcun ostacolo al successo di Telfar e, come tale, ha deciso in modo indipendente di interrompere la vendita delle borse con logo G”.