Salvatore Ferragamo ha chiuso il bilancio 2020 con un ebitda di 160 milioni di euro in calo del 52,2% rispetto ai 336 milioni di euro dell’esercizio 2019, un ebit negativo per 27 milioni (era positivo per 150 milioni nel 2019) e una perdita di 72 milioni che si confronta con l’utile di 87 milioni dell’anno precedente. A penalizzare i risultati della maison toscana sono stati, ovviamente, la pandemia Covid-19 e i blocchi delle attività commerciali, i divieti e le limitazioni del traffico internazionale, con la conseguente chiusura della maggior parte della rete distributiva del gruppo nei vari Paesi, e la significativa diminuzione dei flussi di traffico nella restante parte, che “hanno impattato particolarmente i primi sei mesi del periodo in oggetto facendo registrare un progressivo recupero, con alterne fasi in connessione con la seconda ondata del virus e le conseguenti restrizioni, nella seconda parte dell’anno”.
La posizione finanziaria netta adjusted è risultata positiva per 139 milioni di euro, rispetto ai 172 milioni di euro di liquidità netta al 31 dicembre 2019.
Secondo quanto reso noto lo scorso gennaio, nell’esercizio 2020 Salvatore Ferragamo ha realizzato ricavi consolidati pari a 916 milioni di euro, riportando un calo del 33,5% a tassi di cambio correnti. I ricavi del quarto trimestre 2020, in miglioramento rispetto ai nove mesi, hanno registrato un calo del 20,4 per cento.
La società non ha fornito indicazioni sul 2021. “La direzione aziendale continua a perseguire il rafforzamento della posizione competitiva del gruppo Salvatore Ferragamo tra i leader del mercato del lusso – è scritto nella nota -. Il quadro di mercato rimane volatile, a seguito delle persistenti restrizioni, imposte dalle autorità di governo, e dell’incerta evoluzione del decorso della pandemia. Non si ritiene, pertanto, di fornire previsioni dettagliate relative alla performance nei vari mercati per l’esercizio in corso, mentre si conferma l’impegno allo sviluppo dei ricavi nei canali a più alto potenziale e alla razionalizzazione dei costi”.
Le prime nove settimane dell’anno 2021, precisa sempre la maison, mostrano un andamento positivo del canale retail e una decisa crescita delle vendite in Cina, Korea e del +85,6% nel canale digitale. Michele Norsa, vicepresidente esecutivo di Ferragamo, ha indicato che la società sta assistendo a “una ripresa del mercato americano: a marzo c’è stata una maggiore frequenza dei clienti nei negozi”. Inoltre, la Cina “cresce a doppia cifra e continuiamo a essere fiduciosi sul mercato cinese”‘. Nella conference call riservata agli analisi, il manager ha detto inoltre di attendersi una ripresa dei viaggi internazionali, soprattutto nella seconda parte dell’anno e soprattutto in Asia. Tuttavia, per tornare ai livelli pre-pandemia sarà necessario attendere il 2022 o addirittura il 2023.
Ferragamo ha registrato un avvio brillante a Piazza Affari questa mattina: dopo un’apertura a 16,25 euro, il titolo ha raggiunto un massimo provvisorio di seduta di 17,39 euro. A metà mattina il titolo segnava un balzo di oltre 7 punti percentuali.