Hermès mette a segno una delle migliori performance del lusso nel 2020 e scrive un nuovo record di Borsa. Nel 2020, anno segnato dalla pandemia, la maison francese ha limitato il calo a 7 punti percentuali (-6% a cambi correnti), con ricavi che si attestano a 6,4 miliardi di euro. Per un confronto, Lvmh ha archiviato il 2020 con ricavi a 44,7 miliardi di euro, in flessione del 17% sul 2019. Nell’anno appena concluso, la divisione fashion & leather goods ha registrato un calo dei ricavi pari al 5% (-3% a livello organico) a quota 21,2 miliardi. Nei 12 mesi, il giro d’affari di Kering è invece sceso a 13,1 miliardi di euro (-17,5%), frenato dal -22,7% di Gucci.
I ricavi, spiega la nota di Hermès, “sono tornati a crescere nel secondo semestre, con un’accelerazione nel quarto trimestre (+16%)”. Il turnover generato dai negozi del gruppo nei 12 mesi risulta in flessione del 2 per cento (aumenta però del 21% nel solo ultimo quarter). L’utile operativo ricorrente è stato pari a 1,9 miliardi di euro, pari al 31% delle vendite, mentre l’utile netto di gruppo è calato del 9% a 1,38 miliardi.
Quanto ai singoli mercati in cui Hermès è presente, in positivo, nell’anno, l’Asia (escluso il Giappone), a +14% (+39% nel Q4). Segno meno, invece, per Giappone (-4%), America (-21%), Europa (-20%, esclusa la Francia) e Francia (-29 per cento).
“La solidità dei nostri risultati riflette sia la desiderabilità delle nostre collezioni sia l’agilità del nostro modello artigianale – ha commentato Axel Dumas, presidente esecutivo della maison francese -. Sono orgoglioso del lavoro svolto da tutti i dipendenti Hermès, che hanno dimostrato coraggio, solidarietà e impegno, e ringrazio i nostri clienti per la loro fedeltà in tutto il mondo “.
Nella conference call a commento dei risultati, il player del lusso ha spiegato di non vedere alcun cambiamento nel comportamento degli acquirenti cinesi rispetto agli aumenti di prezzo quest’anno, probabilmente intorno all’1%, come l’anno scorso. “La società – ha precistato Dumas alle agenzie – in genere aumenta i prezzi solo in risposta all’aumento dei costi di input”.
“Hermès ha confermato la sua superiorità rispetto ai suoi pari nel 2020, con la riduzione dei flussi turistici più che compensata da una base di clienti fedeli”, ha scritto in una nota Deborah Aitken, analista di Bloomberg Intelligence, evidenziando come l’Asia sia “promettente” in questo senso.
“Hermès – ha commentato Luca Solca, analista di Bernstein – beneficia della massima desiderabilità oltre confine e delle lunghe liste di attesa sui suoi prodotti più rappresentativi. La differenza maggiore con i competitor non è solo una migliore performance in Europa, ma anche un rimbalzo significativamente più forte in Asia “.
In mattinata il titolo di Hermès guadagnava circa 6 punti percentuali alla Borsa di Parigi, con azioni scambiate a 985,40 euro, dopo aver toccato il record dei 996,2o euro in avvio di seduta. La tendenza è stata seguita dal titolo di alcuni nomi del lusso come il big Lvmh (+2%) e l’italiana Moncler (+7,2% in scia a conti sopra le stime). Le azioni di Hermès, riflette il Financial Times, sono aumentate del 41% nell’ultimo anno fino alla chiusura di ieri, contro un aumento del 31% per Lvmh e un calo del 6% per Kering.
“Per il 2021 – conclude la nota della fashion house di Parigi -, gli impatti dell’epidemia di Covid-19 sono attualmente difficili da valutare, poiché la portata, la durata e l’estensione geografica della crisi si evolvono ogni giorno”. Nel medio termine, Hermès conferma l’obiettivo della crescita dei ricavi a tassi costanti.