Il lusso perde valore. Secondo l’annuale classifica ‘Global 500’ dedicata ai marchi di maggior valore redatta da Brand Finance quasi tutte le griffe del lusso calano in classifica rispetto all’anno precedente. L’emergenza sanitaria ha impattato negativamente sul settore moda e l’alta gamma non fa eccezione. L’agenzia di consulenza londinese ha vagliato 5mila aziende mondiali analizzandone il valore distintivo e l’associazione alle proprietà intellettuali di marketing all’interno del proprio settore di riferimento. Vengono inoltre prese in considerazione caratteristiche intangibili che identificano prodotti, servizi o entità che contribuiscono alla creazioni di immagini e associazioni distintive nella mente degli stakeholders, generando profitto economico.
Analizzando il settore moda e lusso si assiste all’arretramento in classifica di molte label. Gucci passa dalla posizione 98 del 2020 alla 117, Louis Vuitton scende dalla 109 alla 123, Chanel fa un passo indietro dalla 136 alla 137, Hermès ne fa due dalla 154 alla 156. Nel segmento gioielleria e orologeria Cartier passa da 123 a 151 mentre Tiffany scende alla posizione 362 dalla 345. Gli unici a salire sono Dior (da 298 a 242) e Rolex (da 247 a 237). In ogni caso nessuno riesce ad entrare nelle Top 100 del 2021.
Per quanto concerne lo sportswear Nike è in 47esima posizione (nel 2020 era però alla 39esima) mentre Adidas scende dalla 108 alla 126. Il trend negativo non risparmia neppure il segmento fast fashion: Zara cala al 139esimo posto perdendo undici posizioni mentre Uniqlo ne guadagna appena tre arrivando alla 140esima.
A dominare la chart sono prevedibilmente i colossi della tecnologia. Il podio spetta, come lo scorso anno, a Apple, Amazon e Google. Nella top 10 anche Microsoft, Samsung, Facebook e il retailer Walmart. Nella top 20 compaiono diverse società asiatiche e i big player delle quattro ruote Toyota e Mercedes.