L’Inauguration Day ha segnato una svolta nella politica americana che potrebbe trainare anche la moda. A sostenere il parallelismo ci sono critici di settore, fashion editor e influencer che da alcuni giorni teorizzano un cambiamento legato alla neo-presidenza guidata da Joe Biden. L’insediamento di ieri sembra confermare queste supposizioni che vedono una testimonianza tangibile nella scelta di alcuni look da parte delle figure di spicco della Casa Bianca.
Durante i due mandati Obama, la first lady Michelle era riuscita a promuovere costantemente la moda statunitense alternando marchi storici a una miriade di brand emergenti che, proprio grazie a lei, avevano avuto un’inattesa visibilità. Negli ultimi quattro anni, Melania Trump ha invece preferito label del lusso europee: ieri, infatti, ha lasciato Washington indossando Chanel, Dolce & Gabbana e Christian Louboutin. Il rapporto tra la Casa Bianca e la new wave di creativi si è quindi interrotto, fino a 24 ore fa.
La cerimonia di insediamento ha visto trionfare nuovamente i marchi emergenti grazie al supporto delle nuove donne dell’establishment. La nuova first lady Jill Biden si è affidata al poco conosciuto marchio newyorkese Markarian, fondato da Alexandra O’Neill. La vice-presidente Kamala Harris ha optato invece per Christopher John Rogers, designer di colore amato da star come Lizzo e Zendaya nonché vincitore del Cfda Award for American Emerging Designer nel 2020.
Il giorno precedente, Jill Biden si era rivolta allo stilista in ascesa Jonathan Cohen, Harris aveva preferito un cappotto di Pyer Moss, marchio fondato dallo stilista nero Kerby Jean-Raymond.
I riflettori sembrano quindi tornati a illuminare la moda americana tra maison storiche (ieri Joe Biden e il marito di Harris Doug Emhoff hanno indossato completi Ralph Lauren) e marchi emergenti. Nel parterre sono state avvistate anche le precedenti first lady democratiche anche loro sostenitrici di brand a stelle e strisce: Michelle Obama in Sergio Hudson e Hillary Clinton in Ralph Lauren.
Per quanto concerne il concerto serale la nuova First Lady ha indossato un look di Gabriela Hearst, stilista di origini uruguaiane con base a New York vicina alla sostenibilità, recentemente approdata al timone creativo di Chloé. Kamala Harris ha invece optato per Sergio Hudson.
Alla cerimonia non sono comunque mancati all’appello le griffe del lusso europee. Lady Gaga ha cantato l’inno nazionale indossando una creazione couture di Schiaparelli disegnata dall’attuale direttore creativo americano Daniel Roseberry. Jennifer Lopez ha intonato ‘This land is your land’ in total look Chanel. Il giorno precedente Lady Gaga è stata fotografata nella capitale in Givenchy, la cantante latina in Alberta Ferretti. La giovane poetessa Amanda Gorman ha concluso la manifestazione vestendo Prada: il suo account Instagram è passato da 220mila a un milione e mezzo di follower dopo il suo intervento. Tra le star invitate ad esibirsi al concerto serale, Katy Perry si è affidata al connazionale Thom Browne.
La visibilità veicolata dai nuovi inquilini della Casa Bianca potrebbe riportare l’attenzione sulla moda statunitense, decisamente sotto tono da svariate stagioni e, magari, risollevare anche l’appannata New York fashion week. Il Governo del 46esimo presidente Joe Biden si è appena insediato, vedremo se la numerosa presenza di label americane durante l’Inauguration Day sarà di buon auspicio per il settore.