Il marchio Jil Sander potrebbe tornare presto in mani italiane. Secondo quanto riferito da Wwd, infatti, Otb avrebbe confermato l’interesse a rilevare la maison, per la quale sarebbe in corso una due diligence. Speculazioni sul possibile interesse del gruppo guidato da Renzo Rosso per Jil Sander hanno iniziato a circolare lo scorso dicembre, quando però Otb non aveva parlato di un target specifico. “È vero che stiamo valutando diverse opportunità e aziende attualmente sul mercato – aveva dichiarato Otb in uno statement -. Vogliamo aumentare la nostra massa critica e vogliamo farlo in maniera moderna e sostenibile, in primis supportando e rendendo più forte la filiera, e in generale il Made in Italy, come abbiamo fatto durante tutta questa pandemia, coerentemente con la visione strategica del gruppo e del nostro imprenditore”.
Jil Sander è attualmente in orbita a Onward Holdings che ha rilevato il marchio nel 2008 dalla società di private equity Change Capital Partners per 167 milioni di euro. Fondata nel 1968 dall’omonima designer, la griffe era stata venduta nel 1999 al Gruppo Prada, che l’aveva ceduta nel 2006. La griffe è affidata alla creatività di Luke e Lucie Meier, che hanno assunto il timone stilistico nel 2017, prendendo il posto di Rodolfo Paglialunga.
A dicembre, Onward Holdings ha venduto la sua controllata europea Onward Luxury Group, mossa interpretata dal mercato come un segnale di a potenziale cambiamento di strategia per il gigante giapponese dell’abbigliamento. “Attraverso un management buyout – precisa Wwd – , l’imprenditore Franco Pené insieme a Fabio Ducci e Antonello Orunesu Preiata, rispettivamente CEO e CFO di Olg, hanno assunto il pieno controllo dell’azienda, ribattezzandola Him Co SpA – High Italian Manufacturing“.
Oggi Otb controlla Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor & Rolf e una quota di minoranza in Amiri, oltre ai bracci produttivi Staff International e Brave Kids. Il player guidato dall’AD Ubaldo Minelli ha chiuso il 2019 a quota 1,53 miliardi di euro, in aumento del 6,4 per cento. Nel 2019 il brand Diesel valeva il 60% del fatturato del gruppo.