Il 9 dicembre è la data che ha segnato il debutto di Re-HasH nel retail. Un esordio all’insegna della sostenibilità, che ha visto in Green Pea, il nuovo progetto torinese della famiglia Farinetti, il luogo d’elezione per lanciare un messaggio di sensibilizzazione a sostegno dell’ambiente.
“Oggi è un nostro dovere essere attivi nella produzione di capi a basso impatto ambientale, e riteniamo che la comunicazione debba arrivare in modo chiaro al consumatore finale. Noi ci crediamo fortemente ed è per questo che da qualche stagione abbiamo intrapreso un nuovo percorso”, ha raccontato a Pambianconews Maurizio Caucci, CEO del brand made in Italy specializzato nel segmento jeanswear. Tra gli obiettivi, vi è quello di costruire un nuovo modello di business, una scelta imprenditoriale volta a innescare un cambio strategico e culturale per una shopping experience eco-conscious.
Focus del primo flagship store italiano del brand è la collezione autunno/inverno 2020-21, composta da otto capi riconoscibili per la nuova label ‘Re-HasH, Rethink – Recycle – Reduce’ e realizzati con tele ecologiche certificate in cotone organico, cotone poliestere ed elastame riciclati. A completare la proposta, il Tencel, una fibra 100% bio-degradabile frutto della lavorazione della cellulosa estratta dalla polpa dell’albero di eucalipto, e minuterie come bottoni, rivetti e zip a basso impatto ambientale in acciaio inossidabile non galvanizzato, oltre a dettagli green come salpe in cuoio riciclato pre-consumer e fodere in cotone organico stampate con lavaggi ad acqua eco compatibili.
“L’opening all’interno di Green Pea, a cui abbiamo dedicato molte risorse, sta riscuotendo una risposta eccezionale. E non si tratterà di un caso isolato, perché abbiamo in programma di seguire il gruppo Farinetti in questo progetto in giro per il mondo e di aprire 15 flagship store in 15 località diverse – ha aggiunto Caucci -. Inoltre, già adesso stiamo pensando di abituare i nostri buyer a due uscite all’anno di prodotti ecosostenibili. La nostra, infatti, è una proposta total look, a 360 gradi, trasversale. Non ci siamo fermati al jeans, ma siamo andati oltre, passando dal pantalone al capospalla, fino alla maglieria”.
Inoltre, tra gli investimenti messi in campo nel 2020, figura anche la riorganizzazione aziendale, con lo spostamento in una sede di quasi 13.000 metri quadrati, seguita dall’inaugurazione del nuovo showroom direzionale a Milano. Lo spazio, che si trova in via Morimondo 26 – Pavilion 14, a pochi passi dal Naviglio Grande all’interno del complesso ex-Richard Ginori di Milano, si sviluppa su una superficie di circa 500 metri quadrati, organizzati su due piani. “Milano è senza dubbio un importante affaccio verso l’Europa – ha dichiarato l’AD -. Con il nostro showroom milanese ci aspettiamo di poter ampliare le nostre relazioni, i nostri mercati e di poter attivare nuove collaborazioni con partner internazionali”.
Una visione di lungo termine che si proietta oltre questo anno complesso, segnato dalla pandemia, per il quale Caucci prevede di accusare un calo del 15-20% rispetto al fatturato di gruppo che nel 2019 ha raggiunto i 25 milioni di euro, di cui il 55% realizzato da Re-HasH, con una distribuzione concentrata per il 70% in Italia e per il 30% all’estero. “Attualmente il nostro mercato di riferimento è l’Europa, ma in prospettiva immaginiamo di dedicare risorse e investimenti al mercato asiatico e all’America”, ha concluso l’amministratore delegato.