Il Covid-19 non fa prendere aria ai retailer, Primark incluso. Ormai nel pieno della seconda ondata, l’Europa e i suoi governi si preparano ad abbassare le serrande delle attività non essenziali, il che comporterebbe, per il retailer che fa capo ad Associated British Foods, una perdita di fatturato stimata a circa 375 milioni di sterline, pari a circa 416 milioni di euro.
Come spiegato dal gruppo, infatti, attualmente i negozi in Irlanda, Francia, Belgio, Galles, Catalogna in Spagna e Slovenia sono temporaneamente chiusi. Questi rappresentano il 19% del totale dei negozi Primark. Ma non solo. Sono infatti in arrivo restrizioni da parte del governo Uk, che minaccia la chiusura dei negozi dal 5 novembre al 2 dicembre. Se la chiusura dovesse realmente avvenire, significherebbe che il 57% degli spazi retail del brand sarebbe chiuso dal 5 novembre. Ed ecco, quindi, la perdita di 375 milioni di sterline.
Primark, quindi, si appresta a infliggere un altro duro colpo ad Associated British Foods che, oggi, ha reso noti i dati riferiti all’anno fiscale chiuso il 12 settembre scorso. Nell’anno 2020, quindi, i ricavi del gruppo si sono attestati a quota 13,9 miliardi di sterline, in calo rispetto ai 15,8 miliardi del 2019. Nell’anno, il profitto ante imposte è calato del 40% a 686 milioni in quanto, come si legge su Financial Times, l’aumento dei profitti negli altri segmenti di attività del gruppo, legati per lo più al mondo dell’alimentare, non hanno compensato il declino di Primark. Il gruppo ha quindi deciso di non pagare i dividendi a fine anno.
Nell’anno, infatti, Primark ha registrato vendite per 5,9 miliardi di sterline, in calo del 24 per cento. Un risultato su cui ha pesato soprattutto il terzo trimestre, periodo in cui i negozi del brand hanno subito il primo lockdown. Il profitto operativo adjusted è stato di 362 milioni, in calo del 60%, mentre il margine operativo è passato dal 12,4% del 2019 al 6,1% dell’anno appena concluso.