Puma corre nel terzo trimestre dell’anno. Il player tedesco ha infatti messo a segno una crescita del 13,3% (currency-adjusted) a quota 1,58 miliardi di euro e un ebit di 190 milioni (+16,8%), battendo così le stime degli analisti ferme, rispettivamente, a 1,56 miliardi e 174 milioni, come riportato da Reuters. A sospingere i risultati del marchio sportivo ha contribuito la crescita registrata nel mercato americano (+20,7%) e in Emea (+17,7 per cento). Nell’area Asia/Pacific, invece, Puma ha registrato un calo dell’1,9% a causa di una crescita più lenta della Greater China e di un declino delle vendite in India, Corea e nel sud est asiatico.
Inoltre, tutte le categorie merceologiche sono cresciute, e quindi calzature (+13,9%), abbigliamento (+8,8%) e accessori (+23 per cento). A livello di canali, il wholesale ha messo a segno un +12,3% a 1,2 miliardi, mentre il canale direct to consumer ha registrato un +16,7% a 380,9 milioni, grazie anche al +60,9% generato dall’e-commerce.
“Ottobre è iniziato bene, ma i recenti sviluppi riguardanti Covid-19 e il numero di infezioni a cui stiamo assistendo a livello globale ci rendono cauti per il resto dell’anno”, ha commentato il CEO Björn Gulden. “Con questa pandemia continueremo a lavorare nell’ottica di breve periodo, ma senza ostacolare la visione di medio periodo di Puma. Gli investimenti in nuove partnership con Neymar Jr e LaMelo Ball sottolineano la nostra fiducia nel forte futuro del nostro marchio”.