Nel 2020 la progressione delle vendite registrate durante la holiday season negli Stati Uniti potrebbe dimezzarsi rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Lo dice un’analisi di Cbre, società americana di servizi immobiliari commerciali e di investimento, per la quale il periodo che va dalla fine di novembre agli inizi di gennaio e che quindi include lo shopping delle festività, segnerà una crescita inferiore al 2%, contro il +4,1% medio evidenziato dal 2010. A pesare sono, ovviamente, le limitazioni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19. “L’e-commerce aiuterà molto – si legge su Retail Dive -, con una crescita prevista, a novembre e dicembre, di oltre il 40%, dunque ben al di sopra del record (+14%) dello scorso anno, mentre diminuiranno le vendite nei negozi fisici, portando al 39% la quota di incidenza dell’e-commerce sui ricavi del periodo”.
Per rispondere in modo efficace alle sfide di questa fase, i retailer stanno potenziando le loro operations digitali, mixando promozioni per chi compra sul web a maggiori possibilità di ritiro della merce in negozio. “Assisteremo a una crescita modesta durante le festività natalizie, poiché le vendite nei negozi fisici saranno messe a dura prova e la fiducia dei consumatori in generale sarà tiepida”, ha dichiarato John Morris, responsabile del retail per Cbre. Il manager prevede che l’e-commerce raggiungerà “nuovi massimi” quest’anno. Meghann Martindale, responsabile globale della ricerca sulla vendita al dettaglio di Cbre, ha definito questa stagione “un test significativo per nuove strategie e pratiche omnicanale”.