Si è aperta oggi, a Fieramilano Rho, la 31a edizione di Milano Unica, dove 207 aziende espositrici, di cui 171 italiane e 36 straniere, presentano le collezioni di tessuti e accessori dell’alto di gamma per uomo, donna e bambino A/I 2021. Milano Unica è la prima fiera fisica del settore in Italia dopo il lockdown. Significative le presenze di espositori dei maggiori distretti tessili italiani (34 pratesi, 29 comaschi, 27 biellesi e vercellesi, 19 varesini, 9 milanesi, 9 bergamaschi e 7 modenesi), mentre le presenze straniere sono guidate da francesi (10), portoghesi (9) e inglesi (5).
Alla tradizionale cerimonia di inaugurazione sono intervenuti: Alessandro Barberis Canonico, presidente di Milano Unica, Marino Vago, presidente di Sistema Moda Italia, Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda, Carlo Maria Ferro, presidente di Ice Agenzia, nonché Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
Con il via della fiera è stata diffusa la nota economica elaborata dal Centro Studi Confindustria Moda per fotografare l’andamento del tessile italiano nella prima metà del 2020. Secondo i dati Istat, nei primi sei mesi del 2020, la produzione industriale della tessitura ortogonale (trama-ordito) ha subito un calo complessivo del -25,1%, mentre quella a maglia ha fatto registrare un -31,7 per cento. Con la riapertura completa delle attività in maggio, la produzione rimbalza rispetto ad aprile, ma resta “sensibilmente inferiore” rispetto al maggio 2019: il calo della tessitura ortogonale risulta del 14,6% e di quella a maglia del 19,3 per cento. Nel mese di giugno si registra un ulteriore deterioramento: l’indice di produzione industriale della tessitura scende del 31,3% rispetto al giugno 2019, quello della tessitura a maglia perde 33 punti percentuali.
Quanto agli scambi con l’estero, nel periodo gennaio-maggio, le esportazioni di tessuti calano complessivamente del -34,4%, con una flessione maggiore verso i mercati extra-Ue, mentre le importazioni rallentano con minore intensità (-24,9 per cento). “Le esportazioni verso Cina e Hong Kong, nei primi 5 mesi del 2020 – si legge nella nota -, diminuiscono rispettivamente del -41,6% e del -51,5% (dato quest’ultimo su cui influisce anche la grave situazione politica interna), mentre gli Usa (-34,7%) si attestano attorno al valore medio del calo. Sulla base di questi dati parziali, l’area Cina+Hong Kong diventa il terzo mercato di sbocco dei tessuti made in Italy, dopo Germania e Francia”.
Il saldo della bilancia commerciale nel periodo considerato risulta di circa 500 milioni di euro che, se proiettato su base annua, risulterebbe comunque positivo per circa 1,2 miliardi di euro.
“In questo momento – ha commentato Barberis Canonico, presidente di Milano Unica – è fondamentale dare un messaggio forte di ripartenza, coesione e continuità. Sono quindi orgoglioso che Milano Unica sia il primo Salone in assoluto del sistema moda e della manifattura che apre fisicamente le porte in Italia. Fa da apripista un comparto che è un asset strategico nel tessuto industriale italiano, con i suoi 118mila addetti e gli 8 miliardi di fatturato annui generati, oltre che una bandiera del made in Italy, riconosciuta nel mondo per l’eccellenza di prodotti e servizio. Milano Unica si conferma il punto di riferimento per ritrovarsi non virtualmente e per sancire il valore di essere uniti per essere unici”.