Vittoria per Levi Strauss & Co. nella lotta alla contraffazione. Il colosso del denim ha infatti avuto la meglio davanti alla Corte d’Appello di Roma in un caso di contraffazione del suo inconfondibile marchio Arcuate, ossia la caratteristica cucitura ad “ala di gabbiano” sulla tasca posteriore dei jeans.
La Corte d’Appello di Roma, con la sentenza n. 2641 pubblicata il 5 giugno 2020, ha confermato la decisione di primo grado che aveva giudicato illeciti dei jeans commercializzati da un’azienda italiana e caratterizzati da una cucitura sulla tasca posteriore che ricordava quella resa famosa da Levi’s. Quest’ultimo ha inoltre ottenuto un risarcimento danni di circa 100mila euro.
La vicenda, come riporta Il Sole 24 Ore, era nata nel 2014, quando il marchio americano di jeans aveva in prima battuta agito in via d’urgenza contro l’azienda italiana in questione per ottenere, tra l’altro, l’inibitoria d’uso della cucitura ritenuta contraffattoria. In quell’occasione, il giudice cautelare aveva ritenuto che la condotta dell’azienda italiana accusata presupponesse sia un illecito di contraffazione sia un atto di concorrenza sleale ai danni di Levi’s.