Toledano: “Un’alternativa alle sfilate? Per ora non c’è”

Ralph Toledano
Le sfilate sono insostituibili. Questo, in sintesi, il punto di vista di Ralph Toledano, un veterano della moda, che dal 2014 ricopre la carica di presidente della Fédération de la Haute Couture et de la Mode. Il un’intervista esclusiva a Wwd, il manager rivendita il suolo centrale dei défilé e della capitale francese.
“Lo show è un evento eccezionale perché in un momento specifico, nello stesso luogo, tutti gli esperti nel settore si radunano per vedere, e oserei dire anche sentire, odorare e toccare, il risultato di riversi mesi di intenso lavoro. Lo staff è impaziente di vedere lo show e nessuno lo perderebbe per alcuna ragione. È piuttosto emozionante e non credo siamo neanche minimamente vicini a trovare un’alternativa alla sfilata. Ciò si applica solo ai marchi che spiccano per creatività e artigianalità, tratti caratteristici di Parigi”, ha dichiarato Toledano.
Pur sottolineando il crescente aumento dei costi e l’impatto poco sostenibile delle sfilate, Toledano ritiene che la fashion week parigina resti un momento unico per il settore, “una sorta di cerimonia in cui celebriamo la nostra passione per la moda e la creatività”. Il manager non nasconde i suoi dubbi sulla formula ‘see now-buy now’ definendola adatta prevalentemente a marchi lifestyle ma poco idonea al lusso. Interrogato sugli show co-ed, il presidente ammette: “Finché le due linee sono disegnata uniformemente o se una delle due non è pienamente sviluppata, potrebbe avere senso per alcune maison. Ma secondo me è più forte dare a ciascuna collezione il proprio show”.
Toledano riconosce una certa importanza alle fashion week digitale durante periodi speciali come quello che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria, parallelamente il manager condivide un riallineamento della distribuzione nei negozi con l’effettiva stagionalità, sulla scia di quanto proposto da Giorgio Armani e Dries Van Noten, e condanna gli sconti anticipati. Per quanto concerne la recente svolta indipendentista di Saint Laurent, il manager assicura che a settembre il brand del gruppo Kering tornerà a sfilare in calendario.
Toledano ha spiegato inoltre di avere una relazione stretta e amichevole con Milano. In effetti i punti in comune con quanto recentemente affermato dal Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa non sono pochi: “Dovremmo avere settimane separate per uomo e donna due volte all’anno, poiché si tratta di settori diversi. In generale, penso che questo sia il modo migliore per mantenere il giusto equilibrio tra questi due ambiti. Sono due settori diversi, con buyer, rivenditori e produttori diversi. Non sono assolutamente d’accordo con il fatto di organizzare le sfilate subito prima di vendere le collezioni nei negozi. Prima di tutto, vorrebbe dire presentare una collezione che è stata venduta sei mesi prima, e la sfilata diventerebbe un progetto di merchandising e non più un’espressione creativa”.
Tutt’altra musica arriva dall’America dove Tom Ford, presidente del Council of Fashion Designer of America ha decentemente esposto il suo punto di vista ridimensionando l’importanza del menswear: “In America raccomandare 2 show annuali combinando uomo e donna ha senso. Capisco perché la Francia e l’Italia siano diversi, sono entrambi dei centri manifatturieri potenti con altre necessità, ma siamo tutti d’accordo sul taglio del numero delle collezioni”.